Con l’arrivo del grande caldo per molte persone è arrivato il momento delle prime gite fuori porta; un modo per sfuggire dalla routine di tutti i giorni e dalle temperature africane della città. Per viaggiare in sicurezza, occorre però rispettare alcuni piccoli accorgimenti che possono fare la differenza per la nostra condizione psicofisica, come mantenere un’adeguata e abbondante idratazione, per garantire al nostro corpo il giusto benessere durante le lunghe trasferte in auto. La disidratazione al volante è altamente rischiosa, perché può causare sintomi quali stanchezza, capogiri, mal di testa e riflessi rallentati. Soprattutto in estate, guidare all’interno di un abitacolo caldo può aumentare la sudorazione, con conseguente perdita di liquidi ed elettroliti. In questo contesto, anche l’aria condizionata gioca a sfavore, perché rischia di aggravare la condizione della nostra pelle rendendola più secca, irritata e disidratata – in particolar modo – quando si è costretti a passare molte ore in autostrada o in coda in caso di rallentamenti o traffico intenso.
Uno studio condotto dalla Loughborough University in Inghilterra ha analizzato il comportamento di 2 gruppi di 12 volontari di sesso maschile alla guida di un simulatore. Ciascuno ha effettuato il test, nell’arco di una giornata, dopo aver consumato 200ml d’acqua ogni ora. I test sono stati ripetuti anche in un’altra giornata in cui i partecipanti non erano sufficientemente idratati, ovvero dopo aver bevuto soltanto 25ml d’acqua ogni ora. I risultati hanno dimostrato che, nei giorni in cui i guidatori erano meno idratati, sono stati commessi 101 errori alla guida; al contrario, nei giorni di maggiore idratazione, gli errori sono stati solo 47. Un gesto semplice come l’idratazione garantisce benessere al guidatore, rende il viaggio più piacevole, ed è fondamentale anche per ridurre il rischio di incidenti stradali.
Una corretta idratazione è fondamentale anche per prevenire possibili problemi circolatori dovuti alla forzata immobilità quando si rimane a lungo seduti durante lunghi viaggi. “Crampi, gonfiori e problemi circolatori sono effetti legati all’immobilità a bordo di mezzi di trasporto” – spiega il Professor Alessandro Zanasi, esperto dell’Osservatorio Sanpellegrino e membro della International Stockholm Water Foundation – “Infatti, rimanere seduti a lungo può comportare problemi alla circolazione sanguigna – che in alcuni casi possono sfociare anche in patologie più serie, come ad esempio la Trombosi. Il rischio che ciò accada è dovuto alla stasi del sangue, causata dalla persistente posizione di immobilità associata ad altri fattori quali la ritenzione dei liquidi nelle gambe, la riduzione di ossigeno nell’ambiente di viaggio, la possibilità di coagulazione del sangue e la conseguente emoconcentrazione. Per questo motivo, una corretta assunzione di liquidi contribuisce a rendere il sangue meno viscoso, riducendo i rischi di trombosi e di altre patologie gravi”.
Inoltre, onde evitare la cosiddetta “disidratazione dell’autista” e i possibili colpi di calore alla guida, è necessario assumere tra 1,5 e 2 litri di acqua al giorno, preferibilmente a piccoli sorsi, a brevi intervalli di tempo tra l’uno e l’altro. Prima della partenza, è importante ricordarsi di portare con sé almeno una bottiglia d’acqua. Infine, si raccomanda di fare molte soste durante il percorso per sgranchire le gambe e consumare cibi leggeri come frutta e verdura, che possono aiutare il nostro corpo a reidratarsi.
Fonti
Physiology & Behavior Volume 147, 1 August 2015, Pages 313-318;
Mild hypohydration increases the frequency of driver errors during a prolonged, monotonous driving task; Phillip Watson Andrew Whalea Stephen A.Mears Louise A.Reynera Ronald J.Maughan