Pellegrini, in collaborazione con il Laboratorio di Dietetica e Nutrizione Clinica dell’Università di Pavia e la Fondazione Sacra Famiglia Onlus, presenta il progetto scientifico FOODAUT che si pone l’obiettivo di sviluppare programmi nutrizionali specifici e personalizzati per soggetti con disturbo dello spettro autistico (ASD).
Negli ultimi anni la comunità scientifica ha rivolto particolare attenzione all’indagare e descrivere i comportamenti caratterizzanti i soggetti con disturbo dello spettro autistico, evidenziando la presenza di selettività alimentare, rigidità comportamentale, rituali specifici associati al pasto e paura di introdurre cibi nuovi. Situazioni e comportamenti che impediscono a persone – giovani e adulti – di seguire un regime alimentare bilanciato. I soggetti coinvolti prediligono, infatti, alimenti caratterizzati da consistenze morbide o semiliquide, colori poco intensi, gusti delicati, non apprezzano odori marcati e temperature elevate e, nei casi più complessi, tendono a eliminare intere categorie alimentari.
Spesso, inoltre, hanno la tendenza a preferire ‘junk food’ caratterizzati da un’elevata densità energetica, alto contenuto di zuccheri semplici, grassi saturi e sale. Importante per la sua assunzione è anche la presentazione del cibo, le posate, i piatti utilizzati e l’intero contesto in cui viene consumato. Tutto ciò ha come conseguenza uno squilibrio alimentare che porta i soggetti con ASD a un maggior rischio di sviluppare sovrappeso, obesità e carenze alimentari, andando incontro a un peggioramento della loro salute.
Per contrastare queste criticità e migliorare la loro alimentazione il Laboratorio di Dietetica e Nutrizione Clinica (LDNC) dell’Università di Pavia, in collaborazione con il Gruppo Pellegrini, ha avviato uno studio che ha visti coinvolti gli ospiti di alcuni Centri Diurni Disabili (CDD) della Fondazione Sacra Famiglia, organizzazione non profit che da più di 125 anni accoglie, cura e accompagna bambini, adulti e anziani che soffrono di complesse e gravi fragilità o disabilità fisiche e psichiche attraverso una rete di strutture e servizi in regime residenziale, diurno, ambulatoriale e domiciliare.
Lo studio, giunto alla fine della sua prima fase e della durata complessiva di un anno, ha previsto la somministrazione ai soggetti con disturbo dello spettro autistico di piatti presenti nel menù di Fondazione Sacra Famiglia e l’osservazione dei loro comportamenti, registrando su apposite schede valutative le reazioni alla vista e alla consumazione dei pasti.
La raccolta e la successiva analisi delle schede, permetterà all’Università di Pavia di identificare le criticità circa il rapporto dei soggetti con disturbo dello spettro autistico con l’alimentazione, di valutare i fabbisogni nutrizionali di questa popolazione, l’adeguatezza dei menu proposti nella ristorazione collettiva, la conformità del cibo tramite l’identificazione degli avanzi prodotti nei pasti consumati nei centri della Fondazione Sacra Famiglia e infine di mettere a punto indicazioni nutrizionali, utili per le strutture che accolgono persone con disturbo dello spettro autistico, per i caregiver e, in una fase successiva, per le famiglie, che avranno, in questa iniziativa, l’importante ruolo di annotare il comportamento del loro caro a tavola sulle schede che saranno loro consegnate.
“FOODAUT è un progetto pioneristico a cui siamo orgogliosi di aderire sentendo forte la responsabilità di mettere a disposizione la nostra esperienza nello sviluppo di una cultura alimentare orientata ai bisogni delle persone e dove il cibo diventa fonte di salute e benessere”, dichiara Valentina Pellegrini, Vicepresidente del Gruppo Pellegrini. “L’adozione di indicazioni nutrizionali di riferimento nella ristorazione collettiva sarà un passo importante per migliorare lo stato nutrizionale di queste persone fragili che potranno disporre di menù specifici e dedicati con benefici sul loro stato di salute”.
Hellas Cena, Professore Universitario responsabile del Laboratorio di Dietetica e Nutrizione Clinica dell’Università di Pavia, sottolinea il ruolo fondamentale che un buono stato di nutrizione ha sulla salute dei soggetti con ASD. “Ecco perché siamo orgogliosi di rappresentare il team scientifico del progetto FOODAUT che si occupa di rendere la ristorazione collettiva rivolta a questa categoria di soggetti conforme alle loro esigenze e preferenze nutrizionali, nonché alle risposte sensoriali, partendo da evidenze scientifiche riconosciute”.
Monica Conti, Direttore dei Servizi Innovativi per l’Autismo della Fondazione Sacra Famiglia commenta: “Il momento della consumazione dei pasti è un aspetto di grande importanza che necessita estrema attenzione e cura per tutti: alimentarsi in modo corretto e avere una dieta varia e sana, porta infatti a un maggior benessere. E lo è ancora di più per le persone, bambini, giovani e adulti, con disturbo dello spettro autistico. La loro estrema selettività nella ‘scelta’ del cibo impedisce spesso questo processo positivo e il rituale dei pasti rappresenta sovente un momento di grande difficoltà per le famiglie. Il progetto FOODAUT va in questa direzione: ha l’obiettivo di favorire da un lato il benessere di queste persone e dall’altro di dare alle famiglie uno strumento utile a una gestione più facile e semplice della quotidianità, anche a tavola”.