Molto spesso ci si chiede se si possa cambiare il corso della vita, integrare il senso delle esperienze, superare i vecchi traumi. Per molti anni si è creduto che il destino di noi esseri umani fosse già scritto in maniera indelebile nel nostro patrimonio genetico, il sancta sanctorum della nostra vita, la cassaforte, inaccessibile ai più, da cui le persone dipendono per il loro carattere, il loro comportamento, le loro abitudini, le loro dipendenze… una specie di prigione senza muri! In base alle ultime ricerche nel campo della biologia evoluzionistica e della genetica molecolare, si erge imperiosa dal mare opprimente del determinismo democriteo l’epigenetica, cioè la capacità di modificare i nostri geni, e conseguentemente i nostri metabolismi, le nostre abitudini, il nostro fenotipo, tramite il nostro lifestyle alimentare, di attività fisica, ambientale, relazionale. In questo ambito, la Filosofia omeosinergetica, con la sua propaggine pedagogica, Epigenetica Relazionale (Epi.Rel®), rappresenta un approccio rivoluzionario che, con i suoi strumenti, diventa uno strumento idoneo ed efficace per plasmare e pertanto modificare l’intero genoma, nel quale l’epigenoma ne rappresenta il software, mentre il DNA ne rappresenta l’hardware, in una continua modulazione del fenotipo umano. I mutamenti nel cervello producono cambiamenti psichici, così come l’attività psichica plasma il cervello e, di conseguenza, l’attività corporea. Il percorso omeosinergetico, così come è stato strutturato, lavora a livello epigenetico, nei circuiti cerebrali e neuroendocrini, modulando l’espressione genica che permette una plasticità cerebrale più intensa nelle aree implicate nei più fini processi cognitivi e nei cambiamenti nelle aree subcorticali, seguendo il concetto secondo il quale non esiste una vera cura per una malattia senza un vero cambiamento negli apparati operativi e conoscitivi che la determinano. A tal riguardo, gli obiettivi del percorso omeosinergetico consistono nel modificare i processi e i meccanismi psicobiologici che sono stati programmati in modo disfunzionale e – se possibile – aiutare le persone a ridefinire la percezione che hanno di sé nonché l’atteggiamento stesso verso la vita. Ciò illumina di nuove prospettive il valore preventivo di un percorso omeosinergetico di conoscenza e consapevolezza di sé al punto che si è parlato della cura omeosinergetica come di un “farmaco epigenetico”.
Luigi Marcello Monsellato