L’utilizzo smodato di colluttori è una pratica che si deve eseguire solamente in base alle disposizioni dello specialista; nonostante sia ampiamente pubblicizzato il suo utilizzo quotidiano molto spesso non è indicato.
Il mantenimento dell’igiene orale è molto importante e include la pulizia meccanica dei denti e della lingua, con l’eventuale utilizzo aggiuntivo di un agente chimico/erboristico per mantenere in equilibrio il microbiota.
I vari agenti chimici per il controllo della placca ampiamente utilizzati come il collutorio alla clorexidina e al cetilpiridinio cloruro hanno svantaggi come la colorazione marrone dei denti e dei dispositivi orali (ortodontici o protesici), una maggiore formazione di tartaro, alterazione temporanea del gusto, secchezza della bocca e sensazione di bruciore della mucosa orale.
L’utilizzo prolungato di clorexidina inoltre riduce la biodiversità del microbiota orale, ha effetti negativi sulla produzione di ossido nitrico a cui contribuiscono i batteri della bocca (l’ossido nitrico è un potente regolatore cardiovascolare) e può generare antibiotico resistenza.
Infine i collutori contenenti alcol possono causare secchezza delle fauci e peggioramento dell’alitosi.
La tossicità e gli effetti avversi dei farmaci moderni hanno quindi incoraggiato gli scienziati ad effettuare ricerche sui prodotti naturali.
Trovi l’articolo completo del dott. Massimo Rossi sul numero 123 de L’altra medicina.