Cominciamo con cibi di cui non dovete preoccuparvi, aldilà della scadenza che venga apposta o meno sulla confezione: aceto, miele, cannella, vaniglia o altri estratti di spezie, zucchero, sale, legumi secchi, pasta secca, riso e altri cereali in chicco (crudi) e raffinati.
Questi alimenti dureranno praticamente per anni con pochi cambiamenti di qualità e sapore. E infatti alcuni di questi prodotti la data di scadenza non ce l’hanno nemmeno sulla confezione. Perché questi cibi non scadono mai? In parte dipende dalla tipologia di cibo, come il miele, lo zucchero e il sale, che sono dei conservanti naturali essi stessi e quindi non vanno incontro a deperimento, e in parte dalla trasformazione e raffinazione industriale che ne fa l’industria, come nel caso delle bevande alcoliche, che possono durare decenni in confezione chiusa. Anche le spezie, come accennato, possono essere consumate a distanza di mesi dopo la data di scadenza, in quanto ricche di sostanze antiossidanti che ne preservano la salubrità e la possibilità di attacco da parte della carica batterica, sempre se conservate nella maniera corretta nel loro contenitore.
La pasta si può mangiare sempre, anche molti mesi dopo la data di scadenza, perché ha un’umidità bassissima (di appena il 12,5 per cento) e quindi non ha carica microbica o batterica. Solitamente la sua data di scadenza è a 24/36 mesi: vuol dire che, oltre questo tempo, il produttore non assicura integrità dal punto di vista organolettico, di sapore cioè, ma non c’è alcun pericolo in termini di sicurezza alimentare se viene mangiata oltre. Certo, purché venga ottimamente conservata. E cioè al fresco, all’asciutto, in una dispensa pulita: lo sporco e l’umidità possono favorire il proliferare di insetti, tipicamente minuscole farfalline, che possono forare la confezione e riprodursi. Discorso analogo riguarda il riso, se conservato nella sua confezione ermeticamente chiusa. Ma non il riso integrale, attenzione, che durerà solo pochi mesi dopo la data di scadenza. Questo perché i cereali non raffinati (cioè integrali) contengono grassi e i grassi sono la prima cosa che si deteriora quando un alimento perde la sua freschezza nel tempo.
Trovi l’articolo completo di Gianpaolo Usai sul numero 124 de L’altra medicina.