Scoperte scientifiche meravigliose degli ultimi anni, hanno evidenziato che un microbiota intestinale sano, in eubiosi (ovvero in equilibrio) con adeguate popolazioni batteriche “buone” è in grado di produrre GABA.
Il GABA è un neurotrasmettitore molto importante, conosciuto come acido gamma ammino butirrico
o come acido 4-amminobutanoico: è un gamma amminoacido. Ha una struttura simil-aminoacidica, nel senso che deriva da un aminoacido con un peso molecolare piuttosto piccolo ed è il principale neurotrasmettitore inibitorio del sistema nervoso centrale nei mammiferi.
Molti farmaci utilizzati in Medicina per dare un effetto ansiolitico e sedativo, come le benzodiazepine, i barbiturici e alcuni anestetici generali agiscono su questo recettore. Affermare che il GABA eserciti un ruolo di neurotrasmettitore, significa che si tratta proprio di una molecola di segnale che pone in comunicazione i vari neuroni del sistema nervoso legandosi al recettore del GABA sul neurone post sinaptico che, in tal modo, tende in qualche modo a spegnersi. Potremmo, banalizzando, dire che “si tranquillizza”.
Un microbiota sano, quindi, ha sull’intero organismo effetti che possiamo definire benzodiazepino-simili come: riduzione dell’ansia, maggior rilassamento mentale e fisico, migliore resilienza nel superare lo stress, ottimizzazione del sonno, decremento della eccitazione neuronale, miglior rilassamento muscolare, buona regolazione del tono muscolare con miglioramento di tensioni e spasticità, senso di sollievo di stati di tensione emotiva e fisica.
I ricercatori hanno dimostrato che un quadro di eubiosi fecale colonica (ovvero di microorganismi buoni e amici che colonizzano l’intestino) correla con un quadro di salute e di neurosviluppo ottimale e con una situazione di calma e tranquillità.
In medicina di segnale, quando invece ci si trova di fronte a quadri di disequilibrio intestinale e neuropsicofisico del bambino con espressioni di ansia, pianto, frustrazione, necessità di avere il controllo su tutto e agitazione irrefrenabili, è possibile intervenire in modo innocuo, non soppressivo e non invasivo con una terapia batterica di precisione che consiste nell’atto di intervenire sul microbiota con un ceppo di probiotici e sfruttare alcuni ceppi batterici che hanno peculiarità e caratteristiche che li rendono unici al fine di sfruttarle a diretto vantaggio dell’ospite.
Trovi l’articolo della dott.ssa Monica Greco sul numero 126 de l’altra medicina.