La cannabis ha poteri infiammatori 30 volte maggiori dell’aspirina della Bayer. A dare la notizia è una ricerca dell’Università di Guelph, in Canada, che si è concentrata su due molecole poco valutate della cannabis (cannaflavina A e cannaflavina B). I ricercatori hanno inoltre notato che questi due flavonoidi non avrebbero effetti secondari come accade per l’aspirina (aumenta i rischi di emorragie), paracetamolo (tossico per il fegato) e per i vari FANS (maligni per il cuore). Infine potrebbero essere una valida alternativa agli oppioidi (agiscono alla radice e non sui recettori del cervello).
Le questioni politiche, economiche e culturali legate allo sviluppo della scoperta
Sembrerebbe la vigilia di una grande rivoluzione farmacologici. I ricercatori canadesi hanno già depositato un brevetto per un futuro uso commerciale. Ma ci sono vari aspetti da considerare, soprattutto a livello economico, culturale e politico: parlando di cannabis, la questione è spinosa.
Un articolo DELL’ADUC, “Associazione per i diritti degli utenti e consumatori”, spiega bene i problemi relativi ai risultati di questa ricerca:
- Culturale e politico: Abbiamo a che fare con derivati della cannabis. Che se anche in tanti Paesi, Italia inclusa, l’uso terapeutico dei suoi derivati è stato legalizzato, rappresenta ancora un blocco alla sua considerazione. Il blocco culturale dipende dal fatto che l’uso terapeutico non è praticato ovunque e che l’uso ricreativo è legalmente perseguibile, a eccezione di alcuni paesi. Prima di superare questi blocchi, ammesso e non concesso che si arrivi ad una legalizzazione planetaria, ci vuole ancora molto tempo.
- Economico: La versione equivalente dell’aspirina (acido acetilsalicilico) ha un ampio e libero mercato, ma molto limitato. L’aspirina si chiama per l’appunto aspirina perché è così che l’ha chiamata il suo proprietario, il gigante farmaceutico tedesco Bayer, con un monopolio che, pur se leggermente scalfito dalla comparsa e dalla recente maggiore diffusione dei farmaci equivalenti, è l’imperatore assoluto, economico e culturale. Essere colossi dell’industria farmaceutica ha un significato che si può cercare di sviscerare in tanti modi, ma sicuramente è una realtà economica, produttiva ed occupazionale che in tanti, non solo gli specifici padroni, intendono preservare.
Viste le premesse, è probabile che la scoperta passi in sordina. Non ci resta che sperare nel Canada, sia perché è dove ha sede l’Università che ha scoperto il vantaggio delle due molecole della cannabis, sia perché è l’unico Stato sovrano di un certo peso che ha un approccio legale al 100% con tutti gli usi e consumi della cannabis.