La temperatura si è abbassata, arriva la tosse e il raffreddore. Un rimedio a portata di mano, conosciuto da millenni, ce lo regala l’albero del pino.
La fragranza aromatica del pino, che tutti conosciamo, è prodotta da alcuni oli essenziali presenti nelle foglioline, nelle gemme e nella corteccia. Sono presenti anche sostanze antisettiche e alte concentrazioni di vitamina C che aiuta a combattere i virus. E’ un profumo stimolante, ossigenante, e come si dice “apre le vie respiratorie”.
Per tutte queste caratteristiche, gli aghi di pino o le gemme possono essere usati in vari modi nelle prime fasi delle infezioni respiratorie. Aiutano a dare sollievo contro le congestioni nasali, le sinusiti, le influenze e parainfluenze e rendono la tosse più produttiva, in pratica libera le vie respiratorie da muco e catarro. Se invece la tosse è già attiva, è meglio evitare (così come in gravidanza).
La tisana si prepara facilmente lasciando in infusione per qualche minuto in acqua calda un po’ di aghi di pino accuratamente lavati. C’è chi preferisce usare tutto il rametto con i suoi aghi. Bevuta ancora bella calda, questa tisana ha un effetto decongestionante, fluidificante e balsamico. E sembra dotata anche di un’azione antisettica efficace sulle vie urinarie (cistite).
Naturalmente, si possono fare suffumigi di vapore o anche aggiungere aghi di pino all’acqua per il bagno: è un classico della medicina popolare. Se non c’è un pino nelle vicinanze, si ricorre all’olio essenziale. Meglio comunque non esagerare, alla lunga si possono irritare le mucose.
Un’altra idea è quella di prendere un rametto di pino, togliere gli aghi e la corteccia (sempre lavandoli) e coprirli di miele in un vasetto. Lasciare il tutto in infusione per una settimana, il tempo necessario affinché i principi attivi siano estratti dalle parti vegetali. Alla fine, scaldate il vasetto per togliere agevolmente gli aghi e la corteccia. Tenete invece il miele, risulta un po’ amaro ma con un fantastico aroma di pino.
(Attenzione a non confondere il pino con il tasso, quest’ultimo contiene sostanze tossiche)