Second voi le case farmaceutiche sono trasparenti nel comunicare la l ricerca e lo sviluppo di un farmaco? A questa domanda il comitato NoGrazie, a firma di Luca Iaboli, risponde proponendo una sera riflessione. La necessità della trasparenza è raccontata in due animazioni prodotte da Health Action International, un’organizzazione internazionale che ha tra i suoi obbiettivi l’educazione dei cittadini a una maggiore comprensione delle questioni fondamentali che riguardano le politiche sui farmaci. Le animazioni sono brevi e semplici, e possono sembrare idonee alla divulgazione in una scuola media. Forse sono questi gli occhi necessari per mostrare la nudità del re, dato che il sistema che Health Action International si sforza di raccontare è quello in vigore in Europa nel 2022.
La prima animazione pone la questione dell’impossibilità, in assenza di trasparenza, di conoscere il valore aggiunto e la sicurezza di un farmaco.[1] La seconda mette in luce il gioco sporco determinato dalle pratiche segrete dei costi di ricerca e sviluppo e il conseguente prezzo inflazionato che ogni paese paga per un determinato farmaco.[2] Istruzioni: cliccando sui link trovate le animazioni con sottotitoli in inglese.
La trasparenza è fondamentale sin dall’inizio del ciclo di sviluppo di un farmaco. In questo processo, i farmaci sono vagliati da studi scientifici rigorosi i cui risultati sono vitali per ottenere dati di efficacia e proteggere i pazienti da qualsiasi danno potenziale. Spesso però, questi risultati non sono resi pubblici in modo trasparente. Come è possibile quindi avere la ragionevole certezza che un nuovo farmaco sia sicuro e più efficace di un altro già in commercio? Medici e pazienti devono essere in grado di prendere decisioni pienamente consapevoli dei benefici e dei rischi dei farmaci. Ma ciò è possibile solo se le aziende farmaceutiche e i ricercatori rendono i dati trasparenti. Eppure, ad oggi, in Europa, le regole per rendere trasparenti i risultati degli studi non sono completamente applicate. È giunto il tempo per una completa trasparenza sui dati dei farmaci così che medici, pazienti e governi possano prendere decisioni informate. L’Unione Europea e gli Stati membri devono impegnarsi per una maggiore trasparenza a beneficio dei pazienti.
I contribuenti, gli istituti di ricerca e le aziende farmaceutiche spesso collaborano alla ricerca e allo sviluppo di nuovi farmaci. Quello che non è chiaro è in che modo, con quali costi e a quali condizioni si svolge questa collaborazione. Eppure, senza informazioni indipendenti sui costi di ricerca e sviluppo, è difficile stabilire quale sia un prezzo equo per i farmaci. Non aiuta il fatto che i prezzi pagati dagli altri Paesi siano tenuti segreti, lasciando il potere contrattuale nelle mani delle aziende farmaceutiche. Se i governi che hanno una dimensione di mercato che attrae i produttori conoscessero il prezzo pagato dagli altri Paesi, potrebbero negoziare un buon affare e ottenere un farmaco innovativo a un prezzo conveniente per le persone che ne hanno bisogno. Ma troppo spesso non funziona così e i contribuenti finiscono per pagare due volte il costo del farmaco. La conseguenza è che ci troviamo in un sistema sanitario non guidato dall’interesse del paziente, ma piuttosto da quello delle aziende farmaceutiche, che risulta troppo costoso, iniquo e insostenibile. È tempo di cambiare: l’Unione Europea e gli Stati membri devono impegnarsi per una maggiore trasparenza a beneficio dei pazienti.
1. Health Action International (www.haiweb.org). Come possiamo sapere se un nuovo farmaco è sicuro senza trasparenza? https://www.youtube.com/watch?v=ku17qwSQVCc&t=6s
2. La trasparenza e il prezzo dei farmaci. https://www.youtube.com/watch?v=rajUyRuBeLU&t=65s