Le dermatiti e le loro possibili cause alimentari

Il nostro modo di alimentarci può influire sul nostro stato infiammatorio determinando lo scatenarsi di reazioni cutanee. Una corretta alimentazione può alleviare i sintomi e spesso
liberarci definitivamente dalla patologia.

di LYDA BOTTINO

PELLE COME SPECCHIO DELLO STATO INTERNO

Con il termine dermatite si intende una qualunque patologia che riguardi la pelle.
Si tratta di una reazione infiammatoria (suffisso -ite) della pelle che si manifesta con una irritazione (prurito, rossore, bruciore, macchie…) Le cause possono essere molteplici: chimiche, fisiche, microbiche, parassitarie, autoimmuni, ma le più frequenti sono senza dubbio quelle alimentari. Dal punto di vista alimentare il più comune tentativo di autocura delle persone che presentano dermatiti è quello di eliminare dalla dieta i cibi
che ne rappresentano la causa scatenante (ad esempio: mangio le fragole e mi viene l’orticaria, quindi elimino le fragole), senza valutare con attenzione tutto il profilo alimentare e di stile di vita della persona che soffre di problematiche della pelle. Una guarigione più duratura si può infatti ottenere lavorando su tutti i fattori coinvolti nella
risposta allergica, e non limitandosi ad uno.

QUANDO SI AGGRAVA?

Sicuramente sotto stress, infatti si pensa che gli ormoni dello stress stimolino ulteriormente la risposta immunitaria all’irritazione. Anche la sedentarietà è da evitare in quanto il
movimento è il miglior alleato contro lo stress, e il sudore legato all’attività fisica contribuisce all’eliminazione delle tossine interne.

COME AGIRE?
In caso di dermatite è sempre bene valutare due aspetti:
1) glicazione delle proteine
2) infiammazione da cibo

Glicazione delle proteine: studi scientifici recenti hanno dimostrato la correlazione tra infiammazione della pelle e consumo di zuccheri, tramite un fenomeno chiamato glicazione.
La glicazione è la reazione che porta alla la formazione di un legame tra una molecola di zucchero e delle proteine, formando delle glicoproteine che portano alla formazione di prodotti tossici, noti anche come AGEs, che sono spesso responsabili (oltre che di invecchiamento cellulare, diabete, Alzheimer) di degenerazione cutanea con comparsa
di dermatiti.

Infiammazioni da cibo: mangiare ripetutamente sempre gli stessi cibi porta ad un sovraccarico allergenico alimentare che determina uno stato infiammatorio permanente
nell’organismo. Tale stato può determinare diversi sintomi di eliminazione. In particolare il sovraccarico da nichel è correlato a problematiche della pelle. Il nichel è un metallo
quasi onnipresente nei cibi, indispensabile come cofattore enzimatico di importanti reazioni, ma la sua diffusa presenza nei cibi rende facile un suo sovraccarico. Alcune volte, però, la sensibilità al nichel è secondaria ad un altro gruppo, motivo per cui è importante testare le proprie intolleranze con un questionario QuASA (www.quasa.it). Nello studio che condivido con Luca Speciani individuiamo il profilo alimentare individuale del paziente
e l’eventuale sovraccarico alimentare tramite il questionario QuASA che ci permette poi di elaborare una dieta di rotazione volta alla riduzione dell’infiammazione da cibo.

COSA FARE NELLA PRATICA?

  1. eliminare gli zuccheri e tutti i cibi che li contengono
  2. eseguire un questionario QuASA e applicare la dieta di rotazione, che deve essere opportunamente studiata da un professionista abilitato. Obiettivo della dieta è di portare ad una nuova tolleranza verso gli alimenti “incriminati” evitando pericolose diete di eliminazione.
  3. muoversi! L’attività fisica agisce come modulatore dell’infiammazione e dello stress.

QUALI ALIMENTI SOTTOPORRE A ROTAZIONE? 

Molti sono gli alimenti il cui sovraccarico può generare dermatiti: latticini, glutine, salicilati, prodotti di fermentazione. Uno dei responsabili più frequenti è tuttavia il nichel. Il nichel, come già detto, è presente in minima parte in ogni alimento. Si ruotano dunque solo
quelli che ne contengono di più come: pomodori, spinaci, kiwi, pere, prugne, asparagi, funghi, cacao e cioccolato, mais, lenticchie, cipolla, ostriche, aringhe, cibi in scatola,
grassi idrogenati, grassi cotti e semi oleosi tostati. Alternative: semi oleosi non tostati. Cibi freschi invece che in scatola. Sughi verdi invece che al pomodoro. Scalogno invece della cipolla. Olio extravergine a crudo invece che cotto.

RICETTE “A PROVA DI NICHEL” 

BLISS BALLS
Questi dolcetti sono perfetti a colazione e come spuntino. Anche i bambini li adoreranno. In fondo il nome promette bene significa infatti: “palline di beatitudine”. Si possono preparare in pochi minuti la sera prima e contengono ingredienti fondamentali per ridurre
l’infiammazione.

Ingredienti
– 200g di lamponi bio
– 150g di fiocchi di avena piccoli bio
– 10g di semi di chia
– un cucchiaino di miele bio
– cocco rapè q.b.

Preparazione:
in una ciotola schiaccia i lamponi con una forchetta. In un mixer frulla i fiocchi d’avena e
aggiungili ai lamponi. Aggiungi i semi di chia e il miele e mescola fino ad ottenere un composto omogeneo di un bel colore rosa. Preleva una piccola quantità con un cucchiaio e con le mani forma delle palline (ne usciranno circa 10). In un piatto piano versa del cocco rapè, aggiungi le palline e falle rotolare in modo da ricoprirle completamente di cocco.
Metti a rassodare in frigo qualche ora.

BANANA BREAD
Il banana bread è una ricetta anglosassone che adoro, perché la quantità di banane utilizzate non richiede nessun’altra aggiunta di zuccheri semplici. La sua consistenza umida e morbida lo rende il dolce ideale a colazione soprattutto se accompagnata ad un buon tè.

Ingredienti:
– 100g farina integrale di riso
– 2 banane mature + 1 banana
– 2 uova bio
– 30ml bevanda vegetale di mandorle
– cannella in polvere a piacere
– 5g di lievito per dolci
– yogurt vegetale
– granella di mandorle per la decorazione (facoltativo).

Preparazione:
Sbuccia due banane e, in una ciotola, riducile in purea con l’aiuto di una forchetta. Aggiungi la farina integrale, la cannella in polvere e mescola. In un’altra ciotola sbatti le uova insieme alla bevanda vegetale. Unisci i liquidi ai solidi, mescola, aggiungi il lievito e mescola ancora con una frusta. Versa in uno stampo da plumcake rivestito di carta da forno. Taglia a metà (per il lato lungo) la banana rimasta e adagiala sulla superficie.
Inforna a 180 gradi per 40 minuti circa. Una volta sfornato, lascialo raffreddare ricoperto
da un panno di cotone in modo che resti umido all’interno. Servi con un cucchiaio, yogurt vegetale e granella di mandorle.

MAIONESE DI AVOCADO
Questa crema di avocado è ideale come condimento di insalate oppure per accompagnare
burger di verdure, piatti di pesce o da servire all’aperitivo. L’avocado, ricco di grassi buoni e vitamine E, è perfetto per mantenere l’integrità della pelle.

Ingredienti:
– 2 avocado maturi sbucciati
– succo di mezzo limone bio
– mezzo bicchiere di olio extravergine di oliva
– un pizzico di sale
– 100g di bevanda di riso

Preparazione:
La preparazione è molto semplice, basta frullare tutti gli ingredienti in un mixer.

N° 137 – luglio 2024 L’Altra Medicina