Acquistare alimenti per l’infanzia è certamente un passo che tutte le
mamme si trovano a fare al momento dello svezzamento dei figli. Ma
serve consapevolezza sul ruolo che il cibo può svolgere per lo stato
di salute e per la crescita armoniosa del bambino. Spesso, infatti, il
concetto di “crescita in armonia” veicolato dall’industria alimentare
è praticamente opposto a quello della scienza della nutrizione e ai
consigli delle più recenti ricerche scientifiche che indagano la sana e
corretta alimentazione dell’età infantile.
Articolo tratto dal N° 100 – L’Altra Medicina
INTRODUZIONE
Lo zucchero aggiunto in grande quantità è un vero assalto glicemico sin dalla culla; si tratta di un vero e proprio danno per la salute dei bambini, perpetrato ai danni dei più piccoli da parte dell’industria alimentare e non contrastato abbastanza efficacemente dalla classe medica, in quanto i pediatri non sconsigliano affatto, di norma, l’uso
di questi prodotti alle mamme per la dieta dei neonati! Ogni studio medico pediatrico dovrebbe contenere infatti un cartello all’ingresso della sala d’attesa che recita “non comprare ai vostri figli questi biscotti per neonati dell’industria, nuocciono gravemente alla salute!”
Sottolineiamo in via preliminare un aspetto controverso di questo prodotto: si tratta di un alimento “indicato a partire dal 6° mese di
età, salvo diverso parere del pediatra”, come si legge sulla confezione stessa del prodotto.
In pratica è consigliato come cibo per i bambini già dal 6° mese di vita, perché dire che è indicato significa nella sostanza che questo “alimento” è consigliato nell’alimentazione dei neonati. E qui entra in gioco anche il ministero della Salute, che ne dà il benestare e che evidentemente non ha ritenuto di intervenire o far togliere le diciture nell’etichetta e sulla confezione del prodotto, che richiamano fortemente e invitano a un consumo del prodotto già a partire dal 6° mese di età. Infatti tutti i prodotti per l’infanzia devono anzitutto essere approvati specificamente
con un decreto legge o con una legge ordinaria, per poter essere messi in commercio. Si vedano i riferimenti al Decreto del Presidente della
Repubblica numero 128 del 7 aprile 1999, riportato sulla confezione e nella foto qui in basso. Il pediatra potrebbe sconsigliarne l’uso, ma
sarebbe interessante sapere, statistiche alla mano, quanti pediatri in Italia sconsigliano i biscotti per i neonati di questa azienda e di altre concorrenti. Forse pochi. E invece dovrebbero farlo.

TANTE LE DICITURE E GLI INVITI AL CONSUMO RIPORTATI SULLA CONFEZIONE: TUTTO CORRETTO?
Un’analisi precisa di tutte le diciture e richiami (inviti) presenti sulla confezione di questo prodotto, è riportata qui di seguito:
- Qualità garantita: oasi nella crescita (bollino in alto a sinistra della facciata frontale)
- Scelto dalle mamme in Italia dal 1902 (dicitura frontale centrale in alto sulla confezione)
- Il biscotto dei bambini (dicitura frontale centrale in alto confezione)
- Da 6 mesi (bollino in alto a destra della facciata frontale)
- Alimento per l’infanzia biscotto a norma del Decreto Presidente della Repubblica n° 128 del 7 – 4 – 99 (dicitura inserita nella facciata
posteriore in alto a sinistra, in grande evidenza e con carattere stampatello) - Prodotto indicato a partire dal 6° mese compiuto, salvo diverso parere del pediatra (dicitura in stampatello e in grande evidenza
sulla facciata posteriore della confezione, in basso a sinistra)

I NEONATI HANNO BISOGNO DEL BISCOTTINO?
Ci chiediamo e vi chiediamo: un bambino di sei mesi ha bisogno di tutto questo zucchero aggiunto nella farina? A cosa gli serve tutto questo
zucchero? Deve forse correre, giocare a pallone, ballare, o fare i compiti e studiare? No di certo, e allora perché dare 23 grammi di zucchero aggiunto pari a quattro cucchiaini e mezzo di zucchero? È semplicemente insensato e rovinoso per la sua salute e per l’imprinting del sistema nervoso e gustativo che proprio a questa età deve essere controllato con cura e attenzione, evitando di somministrare zucchero, sale e cibi dolcificati. A questa età gli unici zuccheri che il neonato
deve assumere sono quelli naturali del latte della mamma e della frutta, dato che inizia il periodo dello svezzamento in cui inizia ad assaggiare
banana, pera e mela. Neppure il miele dovrebbe essere contemplato in questa fase della vita e fino al compimento dei due anni di età (sono linee guida nutrizionali a livello mondiale a dircelo, per evitare il problema del botulismo infantile). Eppure quello del biscottino è uno dei miti più radicati nella testa di generazioni e generazioni di genitori/nonni/educatori, ovvero la convinzione che i bambini abbiano bisogno necessariamente del “biscotto”. Sembra quasi che “infanzia” e
“dolci” siano un connubio inscindibile! Facciamo chiarezza.
Nel 2015 l’OMS pubblica precise linee guida sul consumo raccomandato di zuccheri. In breve viene detto di ridurre lo zucchero introdotto
con la dieta sia negli adulti sia nei bambini. L’anno successivo è pubblicato un lavoro da parte dell’American Hearth Association in cui è espressamente detto di non aggiungere zuccheri all’alimentazione dei
bambini al di sotto dei due anni. Tra i due e i 18 anni consiglia invece di non superare i 25 grammi al giorno (vedi qui sotto). Attenzione, non stiamo parlando dei “carboidrati”, bensì dello zucchero contenuto
nei biscotti, camomilla o tisane solubili per neonati, succhi di frutta, merendine, lecca lecca e caramelle! Per esempio, a quante mamme è
consigliata la “tisana” per conciliare il sonno dei propri bimbi? Eppure sappiamo che è un concentrato pari al 90-96% di zucchero, ne
abbiamo parlato dettagliatamente in un articolo precedente della nostra rivista.

LISTA DEGLI INGREDIENTI
Ma vediamo ora più da vicino la lista ingredienti del primo prodotto illustrato in foto in questo articolo:
- Grassi vegetali di scarsa qualità (olio di girasole e di oliva – Nota bene: di oliva, non extravergine di oliva! L’olio d’oliva si estrae tramite raffinazione e trattamento ad alta temperatura dalla polpa
residuata dalla prima spremitura a freddo delle olive). Questo genere di grassi raffinati è soggetto a ossidazione degli acidi grassi, sia durante il processo di produzione sia durante il successivo impiego nelle cotture in forno di preparati farinacei, come nel caso dei biscotti, delle merendine lievitate (plumcake, brioches ecc.) - Farina raffinata di frumento: la farina di frumento raffinato può essere consumata dai più piccoli intorno all’età di sei mesi, dato che
le fibre (contenute nella farina integrale o semi integrale) devono essere introdotte gradualmente nella dieta dei bambini in età di svezzamento. Il problema è quello della qualità del grano e dei
residui di pesticidi e trattamenti che contiene; in questo prodotto c’è poca o nessuna attenzione a questo aspetto dato che la farina
non è biologica! - Amido di frumento: un’aggiunta inutile dato che vi è già la farina che lo contiene, serve solo a far innalzare il valore dei carboidrati totali nel prodotto, che arrivano a ben 75g su 100g
- Latte scremato in polvere: il latte scremato non contiene più le
vitamine preziose del latte, tutte liposolubili (A, D, E, K) che sono all’interno della frazione grassa del latte. Queste vitamine, in particolare la D e la K, sono cofattori essenziali nell’assimilazione di sali minerali come il calcio e il fosforo, contenuti nel latte ma poco assimilabili se la parte grassa del latte è stata rimossa. Insomma se il latte in natura contiene i grassi e le vitamine inseriti all’interno
dei grassi, questo non è di certo una casualità e gli studi di biochimica hanno dimostrato che tali grassi sono importanti per assimilare altri nutrienti preziosi del latte come appunto il calcio
e il fosforo, minerali strutturali nella formazione delle ossa e non solo. Sostanze dunque che a questa età sono fondamentali per la crescita corretta e in salute del bambino! - Estratto di malto d’orzo: un ingrediente non dannoso ma è inutile aggiungerlo perché fa alzare ancora di più il valore degli zuccheri nel prodotto. Sarebbe stato meglio mettere un po’ di farina di
orzo o di avena - Agenti di lievitazione: tutti lieviti chimici e istantanei, quelli che non apportano nutrimento per il microbiota intestinale e che possono creare problemi di digestione e gonfiore.
- Difosfato disodico: si tratta dei famosi fosfati o polifosfati. Sono dei conservanti molto discussi che non permettono il corretto assorbimento di calcio e fosforo nell’osso e per questo da anni si consiglia di eliminarli dai prodotti come formaggini, sottilette e insaccati. Il difosfato disodico in particolare è un additivo utilizzato
come conservante nella produzione di formaggi fusi, carni in scatola, insaccati cotti, prosciutti cotti, carni preparate di tacchino,
prodotti impanati e dolciari, merendine, latte concentrato,
latte in polvere, farina di patate, preparati per budini, cerali per la
prima colazione. In dosi elevate i fosfati possono provocare disturbi metabolici e iperattività - Aromi: un ingrediente che si commenta da sé! Ormai tutti sanno quanti problemi comportano per il microbiota gli aromi e specialmente quelli chimici non naturali come quelli inseriti in questo prodotto. • Ferro e vitamine: un’aggiunta studiata per
sopperire alla perdita di questi micronutrienti presente nella farina raffinata. Ma quanto saranno efficaci e biodisponibili nell’assorbimento dell’intestino queste vitamine e minerali sintetici,
aggiunti singolarmente nel composto e privi dei loro legami chimici che invece avvengono quando si trovano inseriti in maniera naturale nella farina integra o negli alimenti che li contengono? Difficile che abbiano una azione positiva in questo caso…
Ultima considerazione: le calorie di questo biscotto sono ben 412! Tante calorie, ma il contenuto nutrizionale che le accompagna è in sostanza farina, zucchero e grassi di dubbia salubrità. Pertanto
non possiamo nemmeno pensare che si tratti di un cibo calorico accompagnato da nutrienti di valore (per esempio fibre, proteine, antiossidanti, vitamine ecc.).
I BISCOTTI BIOLOGICI SONO MIGLIORI?
Non ci rimane che sperare che almeno passando all’acquisto di biscotti biologici si riesca a evitare l’assalto glicemico tipico dei prodotti convenzionali che abbiamo appena illustrato. E magari confidare
in un uso di ingredienti di migliore qualità. I biscotti biologici impiegano davvero ingredienti di migliore qualità: per esempio sono dolcificati spesso con succo di mela o con lo sciroppo di riso anziché impiegare lo zucchero. Le farine usate provengono da agricoltura biologica quindi sono più salubri e senza alcun residuo di sostanze
chimiche nocive come pesticidi, fertilizzanti chimici ecc.. Ma non eliminano un problema fondamentale di fondo: il quantitativo di zuccheri presente nel complesso nell’alimento. Si tratta sempre di biscotti che presentano 20-25 grammi di zuccheri ogni 100g di prodotto. Come già detto, si tratta di una dose pari a 4-5 cucchiaini di zuccheri. Davvero un neonato ha bisogno di un tale quantitativo di zuccheri quando mangia un biscotto? È evidente che la risposta è no, anche
perché nella farina del biscotto sono già presenti molti amidi che forniscono glucosio una volta avviata la digestione, quindi il
fabbisogno di zuccheri sarebbe già ampiamente coperto anche senza
l’inserimento di altri zuccheri nel biscotto.
CONCLUSIONI
Prodotti alimentari di tale fattura sono senza dubbio non salutari e poveri di nutrienti di valore. Perché allora non preparare in casa biscotti più salutari e ricchi di nutrimento, senza lo zucchero, o magari somministrare una pappa di cereali biologici con un po’ di frutta o verdure dolci come patate, piselli o zucca? Dare così tanto zucchero e
farine di dubbia qualità non farà il bene del vostro bimbo; è compito dei genitori iniziare a occuparsi di come preparare e organizzare la dieta del proprio figlio, se aspettiamo che se ne occupino le industrie alimentari e i pediatri che si allineano ai prodotti per l’infanzia presenti sul mercato e
preparati da queste industrie, perderemo solo del tempo e opportunità preziose per la cura e la crescita di nostro figlio. Perché la maggior parte
dei pediatri non sconsiglia l’uso di simili biscotti industriali e non incoraggia il genitore a preparare qualcosa di più salutare per il bambino? Dovremmo chiedercelo, in quanto la figura del
pediatra è appositamente quella che dovrebbe impartire chiare linee guida per la nutrizione dei neonati e degli adolescenti. Se il nostro pediatra non mostra alcuna attenzione agli aspetti basilari della nutrizione sana, dovremmo valutare di consultare un altro professionista o un medico-nutrizionista che, invece, si preoccupi in modo serio
della nutrizione del nostro bambino!

Gianpaolo Usai
Educatore Alimentare. Diploma di Nutritional Cooking Consultant presso il College of Naturopathic Medicine Food tutor DietaGIFT, responsabile del blog Cibo Serio.

Gianpaolo Usai
Educatore Alimentare. Diploma di Nutritional Cooking Consultant presso il College of Naturopathic Medicine Food tutor DietaGIFT, responsabile del blog Cibo Serio.