L’approccio olistico per il vero benessere
Gentili lettrici e affezionati lettori, ognuno di noi, a meno di casi eccezionali, ha il proprio medico di base, chiamato anche – con un termine più rassicurante – medico di famiglia. È il referente sanitario al quale ci rivolgiamo più spesso: compila ricette, prescrive esami di laboratorio, ci visita di rado e, solitamente, ci dispensa con una pacca decisa sulle spalle e un bel “stia in gamba”.
Non gliene vogliamo, sia ben chiaro, anzi: oberato dalla burocrazia, sommerso dalle richieste di centinaia di pazienti e schiacciato dalla responsabilità di dover sapere tutto lo scibile medico possibile, comprendiamo benissimo le sue difficoltà nell’ottemperare al meglio lo svolgimento di una professione che richiederebbe altri tempi e altre modalità.
La medicina non convenzionale – o alternativa, se vi suona meglio – ha decisamente altri ritmi. Sarà perché i suoi operatori hanno meno pazienti, oppure perché l’approccio olistico prevede una presa in carico diversa della persona, sta di fatto che la “visita” assume connotati che ben poco hanno da spartire con il ricorso classico alla figura del medico.
Al recente congresso internazionale di Medicina naturopatica, svoltosi a Londra, abbiamo toccato con mano come si possano gestire prevenzione e cura partendo da un’angolatura ad ampio raggio, che non si fermi al sintomo ma vada oltre, grazie a una visione più lungimirante del benessere.
A noi questo approccio piace: è quello che abbiamo “sposato” come filo conduttore della rivista e continueremo su questa linea, sempre di più. Buona lettura.