Un vero e proprio classico degli studi sulla filosofia indiana. Lo firma Arthur Avalon, pseudonimo di John Woodroffe (1865-1936), uno dei primi europei moderni a giungere a diretto contatto con maestri ed eruditi del mondo indiano. La “ghirlanda di lettere” si occupa del Mantra-Shastra, di cui l’autore svela la dottrina profonda. «Il Mantra-Shastra – spiegava Avalon – ben lungi dall’essere ciò che veniva descritto come un borbottio senza senso, val bene un attento studio che, se intrapreso seriamente, è in grado di dischiudere qualcosa di prezioso alle menti libere dalla superstizione, inclini alla metafisica e di sottile acume».
Non un borbottio ma una diversa visione del mondo, visto nel suo aspetto di suono: tutte le cose hanno il loro suono e formano la “Ghirlanda di lettere” indossata dalla Madre divina (Kali) ma tutte derivano dal Suono primordiale, Om, primo movimento della creazione. Conoscere il profondo significato del Mantra, secondo Avalon, vuol dire garantirne l’efficacia nelle nostre vite.
Il retroterra culturale che Avalon divulgava, tra i primi in Occidente, parve a molti una novità assoluta, dirompente. Era stato formulato nelle Upanishad e proclamava che tutto è coscienza e consapevolezza (“Cit”), al punto che un uomo può diventare ciò che pensa. Gli esperimenti quantistici, a breve, mostrarono la profonda verità dell’assunto.
Arthur Avalon
La ghirlanda di lettere
Edizioni Mediterranee
Pagine 258, euro 19,50
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