Ci sono due modi per accostarsi allo yoga e per praticarlo. Il primo, che è poi il più frequente ai nostri giorni, prevede la ripetizione di posizioni (asana) che regalano un indiscusso beneficio all’organismo. Il secondo, più legato alle tradizioni orientali, tiene in maggiore considerazione l’aspetto spirituale, trasformando ogni asana in una preghiera fatta con il corpo.
Ecco allora che “Yoga come preghiera” scritto da Jayadev Jaerschky, direttore della Scuola europea di Ananda Yoga, risulta essere un libro unico e illuminante che rimette le cose a posto, ricollocando gli asana nell’ambito a loro più congeniale, quello della spiritualità.
E non è necessario credere in un Dio per trarre giovamento dalla lettura di questo agile gioiello editoriale: come sottolineava Swami Kriyananda, discepolo diretto di Paramhansa Yogananda e uno dei massimi esponenti dello Yoga in Occidente, “lo scopo più elevato dello Yoga è, semplicemente, di metterci in una posizione tale da poter ricevere pienamente uno scroscio di Spirito”.
Passiamo quindi alla pratica: Jayadev ci guida alla scoperta di 56 asana, ognuno dei quali è una specifica espressione dell’anima e può diventare una preghiera spontanea. A chiudere, il Saluto al Sole, composto da 12 posizioni che si prestano meravigliosamente alla pratica dello Yoga come preghiera.
Un libro che merita davvero una lettura, destinato a regalare gioia profonda.
Per maggiori info, www.anandaedizioni.it