Esistono fitoterapici con funzioni ormonali ed effetti afrodisiaci, ma vediamo di fare chiarezza.
Il cervello è l’organo sessuale più importante.
È il centro di tutte le nostre emozioni e pensieri, e anche il “centro operativo” di una complessa rete di neurotrasmettitori e sistemi neuroendocrini. Questi nervi, gli ormoni e altri messaggeri chimici sono responsabili dei desideri sessuali. In particolare la dopamina gioca un ruolo enorme.
Cosa ci dice la scienza sul rapporto fitoterapia e desiderio sessuale?
Gli esperti sono divisi: se una buona metà ritiene che si tratti di un “fatto mentale” altri sostengono che siano chimica e biochimica i veri responsabili.
Alcune sostanze, infatti, potrebbero migliorare l’eccitazione, come ormoni, o pro-ormoni o loro precursori. Perchè, come abbiamo visto, il cervello è il nostro principale organo sessuale, e la dopamina gioca un ruolo centrale.
Il dott Gabriele Prinzi sta lavorando ad una revisione dei lavori scientifici più recenti e ci anticipa qualcosa di queste piante/rimedi fitoterapici con effetti ormonali o pre-ormonali:
– la Maca (Lepidium meyenii ) è un potente sostenitore della funzionalità sessuale maschile per ipotizzato mimetismo testosteronico;
– il Tribulus terrestris, utile nell’impotenza e nel calo della libido sia maschile che femminile, aumenta il testosterone tramite stimolo ipofisiario.
– La Withania somnifera (conosciuta come Ashwaganda) stimola la produzione di testosterone, dopamina e serotonina;
– La Schisandra Chinensis aumenta le prestazioni psico-fisiche grazie allo stimolo serotoninico e GABAergico;
– La Quercus Peduncolata (gemmoterapico) è un tonico-stimolante per la sua (ipotizzata) azione surrenale di stimolo degli steroidi.
Ma possono bastare queste sostanze afrodisiache?
Come dice il dott. Gabriele Prinzi va posta attenzione all’ambiente che ci deve accogliere, e alla relazione con quell’ambiente, che deve trasmettere sicurezza: qui sei al sicuro, sei accolta, sei protetta, sei nutrita (cibo e acqua per sfamarti). L’attenzione all’ambiente diventa centrale proprio perchè ciò che attiva più velocemente le aree cerebrali del piacere sono I sensi: vista, olfatto, udito eccetera.
Una temperatura gradevole al punto di invogliare a spogliarsi, la luce calda diffusa da candele, l’invitante odore di un incenso o di olii essenziali, un cibo colorato e disposto in maniera invitante su piatti e tovagliato di un certo colore, tutto deve invogliare al sentirsi sicuri, al lasciarsi andare. All’abbassare la guardia rispetto ai pericoli del mondo: mi fermo, mi cibo, mi disseto, e divento cibo per il mio partner, che mi nutre a sua volta.
Bisogna anche considerare i nemici del desiderio sessuale che sono da sempre tutti i pensieri che ci portiamo dal lavoro o dalla vita di ogni giorno all’interno di quello spazio sacro, quell’alcova improvvisata dove possiamo permetterci di spogliarci della nostra maschera, smettere di essere “persona” ed essere individuo, quell’uno che si fonde in una coppia.
D’altronde, se l’attenzione all’ambiente è centrale proprio perchè attiva più velocemente le aree cerebrali del piacere, mai sottovalutare il potere (chimico o cerebrale) della “suggestione” sensuale. Ognuno di noi dovrebbe potersi concedere il lusso di uno spazio (fisico, mentale, emozionale) sentirsi protetto, lasciarsi andare, nutrire e farsi nutrire. E anche sedurre perchè – citando BAUDELAIRE – Non si è mai troppo vecchi finché si desidera sedurre e, soprattutto, finché si desidera essere sedotti.
Trovi l’articolo completo del dott. Gabriele Prinzi sul numero 105 de L’altra medicina.