Se soffrite spesso di sintomi come gonfiore e dolore addominale, meteorismo, eruttazioni, alvo alterno (stipsi e diarrea), reflusso gastrico, nausea, stanchezza ed acne, questi potrebbero essere il campanello d’allarme della disbiosi.
La disbiosi è una crescita eccessiva di batteri patogeni nell’intestino rispetto a quelli benefici, ma come si verifica questa condizione? Il piccolo intestino, o intestino tenue, non presenta fisiologicamente un’ingente quantità di batteri, anzi, questi rappresentano 1/1000 di quelli contenuti nel crasso, in quanto questa piccola quantità deve garantire soltanto la protezione dai microrganismi patogeni e dai lieviti che ingeriamo. Quando si ha una sovracrescita di batteri all’interno del tenue significa che si è rotto l’equilibrio fra il tenue ed il colon, la quale rottura provoca la migrazione di diversi tipi di batteri dal colon verso il piccolo intestino.
Quali sono le cause?
L’organismo si difende dalla proliferazione batterica tramite alcuni meccanismi quali la peristalsi, che previene la stasi del contenuto intestinale, gli enzimi pancreatici, la bile e l’acido cloridrico che hanno una certa funzione batteriostatica e tengono sotto controllo la crescita microbica.
Le cause dell’alterazione dell’equilibrio intestinale sono numerose: l’ipocloridria è una delle tante cause, ovvero la poca disponibilità di acidi gastrici, che non riescono a digerire correttamente le proteine e quindi ad assorbirle, causando la putrefazione e la fermentazione delle stesse e dando origine a infiammazione, ma anche a produzione di gas (idrogeno) e ammoniaca. L’acidità gastrica tende a diminuire soprattutto quando si assumono farmaci come gli inibitori di pompa protonica.
Altri fattori che determinano questa sindrome sono lo stress, che può ridurre la secrezione di acido cloridrico e la peristalsi intestinale, le infiammazioni intestinali (sindrome del colon irritabile, Crohn, ecc.), un sistema immunitario debole, l’utilizzo di antibiotici senza aver effettuato una cura di fermenti lattici in concomitanza; infatti, l’abuso di antibiotici porta da una parte allo sviluppo di batteri patogeni resistenti agli antibiotici, dall’altra elimina alcuni batteri buoni che ci difendono dai patogeni, quindi prepara un ambiente perfetto per lo squilibrio intestinale. Altri fattori incidenti sono : la sedentarietà, le intolleranze alimentari, l’alcol, la stitichezza, il fumo, le terapie antibiotiche, le infezioni intestinali, la parassitosi, la dieta scorretta.
Inoltre, chi soffre di permeabilità intestinale può andare incontro a disbiosi soprattutto in presenza di metalli, come il ferro ed il nichel, che si introducono tramite l’alimentazione; se questi sono eccessivi vengono utilizzati dai batteri per rinforzarsi ed agire nei punti sbagliati.
Un microbiota intestinale scombussolato può portare all’insorgenza di malattie cardiovascolari, sindrome metabolica, epatopatie, diabete di tipo II, obesità di tipo I, malattie autoimmuni, invecchiamento, sclerosi multipla, sclerosi laterale amiotrofica, ateriosclerosi, iperglicemia, ipertensione, allergia, cancro, Alzheimer, pertanto risulta essenziale il suo trattamento.
Trovi l’articolo completo del dott. Francesco Garritano sul numero 115 de L’altra medicina.