Nel 1994 viene scoperta, in Pennsylvania da Friedman, la leptina, un’adipochina particolarmente importante per la regolazione delle risposte ipotalamiche di accumulo o di consumo energetico. Friedman se ne occupa pensando di trovare un farmaco che faccia dimagrire le persone obese. L’obeso geneticamente leptino-privo (un caso molto raro), infatti, dimagrisce in tempi rapidissimi non appena incomincia ad assumere leptina. Non così avviene invece nell’obeso ordinario, che è un leptino-resistente, e questo porta nel giro di pochi anni l’industria ad abbandonare l’idea di un farmaco dimagrante basato sulla leptina. Ma la scoperta di Friedman ha ormai aperto un nuovo filone di ricerca: se il tessuto adiposo è un organo endocrino a tutti gli effetti, occorre indagare prima di tutto quali siano le altre molecole segnale (adipochine) da esso prodotte oltre alla leptina, e in secondo luogo va indagato come queste molecole interagiscano con il resto dell’organismo per capire se il loro studio può gettare nuova luce sulla comprensione non solo dei meccanismi di ingrassamento e dimagrimento, ma anche sulle risposte dell’organismo a stimoli esterni alimentari, sportivi, farmacologici.
Il topo geneticamente leptino-privo ingrassa a dismisura e non vi è pratica alimentare, sportiva o farmacologica (a parte la somministrazione esterna di leptina) in grado di interferire con il suo ingrassamento. Qualunque operatore sanitario che si occupi di nutrizione dovrebbe, davanti a questo dato, mettersi ad indagare sugli effetti di questo ormone con grande meticolosità. Io l’ho fatto, e ogni lavoro scientifico in più che studiavo sulla leptina mi offriva un quadro di lettura più completo, evidenziando come la leptina fosse, molto sinteticamente parlando, un segnale di piena soddisfazione calorica e qualitativa dei fabbisogni dell’individuo. Lo studio della leptina ha dunque indicato una nuova strada che prescinde dagli apporti calorici maggiori o minori per dare invece valore alla regolazione delle modalità di accumulo o di consumo dell’organismo da parte dell’ipotalamo (un pezzo molto antico del nostro cervello che già regola pressione, temperatura, idratazione, fertilità). In altre parole: se l’ipotalamo – sulla base dell’informazione leptinica – dice all’organismo che può consumare, consuma. Se dice che non può permetterselo, accumula.
Grazie alla scoperta della leptina vent’anni fa il dott. Luca Speciani ha ideato un regime alimentare denominato Dieta Gift (dieta di segnale). DietaGIFT pone al centro del processo di dimagrimento e riequilibrio dell’organismo le capacità regolatorie dell’ipotalamo, che è in grado di indurre, sulla base di segnali interni ed esterni (tra cui quello importantissimo della leptina) una maggiore o minore attitudine dell’organismo verso il consumo piuttosto che verso l’accumulo.
Trovi l’articolo completo del dott. Luca Speciani sul numero 118 de L’altra medicina.