Gli zuccheri fanno bene o fanno male a seconda del contesto in cui vengono assunti.
Ciò che ne riduce la dannosità è la lentezza del loro passaggio nel sangue, che può essere influenzata dai grassi, dalle proteine o dalla fonte di provenienza.
Una cosa è certa: la quantità raccomandabile per gli zuccheri aggiunti è zero.
Quindi possiamo assumere gli zuccheri o no?
Uno studio (J Mann, L. Te Morenga, S. Mallard – BMJ 2013; 346 Dietary sugars and body weight: systematic review and meta-analyses of randomised controlled trials and cohort studies) ha rilevato che la quota di zuccheri aggiunti compatibile con una piena salute dovrebbe essere zero.
Non il 10%…non il 5% delle calorie assunte, ma zero!
Come mai questa informazione fa così fatica a passare?
Perché in molti centri ospedalieri di diabetologia il medico passa il paziente alla dietista, e lascia che quest’ultima elabori una dieta che prevede biscotti a colazione e riso bianco a pranzo?
Perché il diabete resta un affare miliardario.
Per l’industria del farmaco e il mercato dolciario, genera utili mostruosi e fatturati pubblicitari immensi.
Chi può permettersi di andare a rompere le uova nel paniere?
Noi medici di segnale lo stiamo facendo e continueremo a farlo, per difendere la serietà e l’eticità del nostro lavoro, insieme con la salute di chi si rivolge a noi.
I direttori marketing e vendite dei produttori di farmaci antidiabetici, e le multinazionali dolciarie potranno anche battersi il cinque, dietro le quinte.
Ma il paziente obeso, infartuato, iperteso, demente, amputato e cieco, di quel “cinque” non sa cosa farsene…
Trovi l’articolo completo del dott. Luca Speciani sul numero 128 de L’altra medicina in edicola.