La maggior parte delle persone è convinta di essere in grado di gestire il proprio tempo e di sapere controllare la quantità di ore che passa su internet o sui social o davanti alla TV. Ma è davvero così?
L’Internet Addiction Disorder è il termine coniato nel 1995 dallo psichiatra americano Ivan Goldberg per descrivere un abuso della tecnologia; dipendenza che può avere effetti gravi sulla vita personale. Quando la tecnologia crea dipendenza, porta la persona a sentire il bisogno di dover trascorrere sempre maggior tempo in rete, azzerando qualsiasi altro hobby o interesse, e qualora venisse interrotto dalla navigazione può manifestare:
• irritazione,
• agitazione,
• disturbi legati al sonno, • disturbi dell’attenzione.
Ma anche sintomi fisici fra i quali: • sindrome del tunnel carpale, • dolori al collo,
• problemi alla vista.
Una delle malattie, nata con la generazione digitale, è il “dito del messaggiatore”: un indolenzimento di dita e polso tipici di chi manda messaggi di continuo. E non dobbiamo dimenticare i risvolti sulla vita sociale, destinata a impoverirsi fino al totale svilimento dei contatti umani reali, e alla sterilità emotiva.
La notizia più brutta è che non sono solo gli adulti a dover fare i conti con questo problema, perché il luccichio della rete colpisce anche gli adolescenti e i giovanissimi: secondo l’ASST Fatebenefratelli Sacco di Milano, in Italia sono 300.000 i giovani tra i 12 e i 25 anni a soffrire di dipendenza da internet.
Ma come fare per disintossicarsi?
Ecco qualche utile consiglio per iniziare il tuo percorso di digital detox.
-Dimenticati lo smartphone Dimentica appositamente il telefono a casa: quando vai a fare una passeggiata, la spesa, sei al cinema o al ristorante, a una mostra o a un concerto.
-Usa i fiori di Bach
I fiori di Bach possono aiutare a radicarsi nella realtà, senza fuggirla, ma avendo il coraggio di affrontare le sfide che la vita ci presenta, come occasione di crescita personale.
-Trova un piano B
Prova a scegliere tra tutte quelle cose che avresti voluto fare, ma hai rimandato per mancanza di tempo.
-Comincia un po’ alla volta.
Non strafare: comincia col darti un limite di tempo.
Trovi l’articolo completo sul numero 109 de L’altra medicina.