Stanchezza psicofisica: le cause più comuni

Sentirsi stanchi dopo un’intensa giornata di lavoro, ore di studio o attività fisica è normale, ma talvolta tale stanchezza si manifesta anche al risveglio, dopo un sonno notturno che, almeno in teoria, dovrebbe essere ristoratore. In questi casi, affaticamento, mancanza di energie, spossatezza e sonnolenza, associati anche a difficoltà di concentrazione e ad apatia, non si attenuano e possono rendere difficoltoso lo svolgimento delle normali attività quotidiane.

Per risolvere il problema è possibile ricorrere a diverse soluzioni, a cominciare da una dieta equilibrata e dall’andare a letto sempre alla stessa ora. Anche l’integrazione con il Magnesio Supremo e il potassio può aiutare a contrastare la stanchezza fisica e mentale, e a ritrovare le energie. Quando però la stanchezza diventa cronica, si associa ad altri sintomi o risulta particolarmente intensa, è necessario contattare il proprio medico di fiducia.

Naturalmente, la soluzione adottata risulterà efficace solo laddove sia in grado di agire sulla causa scatenante. E, nel caso della stanchezza psicofisica, le cause possono essere davvero numerose. Scopriamo insieme quali sono le principali.

Che cosa causa stanchezza psicofisica

La stanchezza fisica e mentale, quando non direttamente correlata a uno sforzo o conseguente a un’attività impegnativa e faticosa, può essere causata da:

  • cambi di stagione: il passaggio dall’inverno alla primavera, ma anche quello dall’estate all’autunno, possono portare alla comparsa del problema;
  • caldo eccessivo: l’aumento delle temperature, soprattutto se associato ad afa, può portare a una forte mancanza di energie, la quale si traduce in stanchezza e sonnolenza diurna;
  • carenza di potassio e magnesio: trattandosi di sali minerali fondamentali per il benessere dell’organismo e la produzione di energia, la loro carenza può portare alla comparsa di questo spiacevole problema;
  • ansia e stress: le preoccupazioni e i problemi quotidiani possono portare a scompensi psicofisici che si traducono con mancanza di energie, problemi di sonno e stanchezza.

Tra gli altri fattori comuni che possono portare alla comparsa di stanchezza e spossatezza rientrano la mancanza di sonno o un sonno non ristoratore, le carenze vitaminiche, gli stili di vita irregolari, un’alimentazione non equilibrata, l’assunzione di alcuni farmaci e i cambiamenti ormonali.

Stanchezza psicofisica: a quali patologie può essere associata

Oltre ai problemi, più o meno comuni, appena visti, la stanchezza, soprattutto cronica e debilitante, può essere causata da diverse patologie. Tra queste rientrano:

  • malattie e allergie stagionali;
  • il diabete;
  • l’anemia;
  • i problemi della tiroide;
  • l’insufficienza renale;
  • l’ipotensione e ipertensione;
  • celiachia.

In questi casi, per trovare una soluzione alla stanchezza, è necessario intervenire sulla malattia primaria. Fondamentale dunque evitare il fai da te e rivolgersi al proprio medico per sottoporsi a tutti gli accertamenti del caso e individuare una terapia idonea.

Cosa fare per combattere la stanchezza psicofisica

Nel caso in cui la stanchezza non fosse causata da una malattia o patologia primaria, sarebbe possibile porvi rimedio adottando uno stile di vita sano ed equilibrato, che garantisca il giusto numero di ore di sonno, aiuti a combattere lo stress e sia in grado, tramite l’alimentazione ed eventuali integratori, di fornire all’organismo tutti i nutrienti di cui ha bisogno. Fondamentale, inoltre, combattere la sedentarietà e fare attività fisica regolare.