Terapia ormonale sostitutiva in menopausa?

menopausa

La terapia ormonale sostitutiva (TOS) si invocava per prevenire malattie croniche in post menopausa, ma ricerche valide ne hanno dimostrato seri effetti avversi. Ora è indicata a dosi e per tempi minori se i sintomi meno-pausali limitano la qualità di vita.

Per molto tempo ricerche di disegno inadeguato han fatto credere che la terapia ormonale sostitutiva in menopausa garantisse miglior salute con meno fratture, danni cardiovascolari, declino cognitivo e mortalità. La protezione cardiovascolare sembrava persino maggiore nelle donne cardiopatiche. Anche ricerche più valide (cioè randomizzate controllate), ma solo su parametri di laboratorio, hanno contribuito all’equivoco, perché la TOS riduce i livelli di colesterolo e aumenta quello buono o HDL. Così si è diffuso l’entusiasmo per la TOS. Il primo studio pubblicato su donne cardiopatiche ha però messo in dubbio i benefici cardiovascolari degli estrogeni. In seguito il grande studio su donne senza malattie cardiovascolari ha chiarito che non le può prevenire, dimostrando anzi un eccesso di rischi che ha fatto interrompere lo studio prima del termine prestabilito. Infatti c’è stata una riduzione significativa di fratture, ma assenza di protezione cardiaca e più rischi di ictus e di demenza (con estroprogestinici). Altri studi hanno confermato l’inefficacia preventiva cardiovascolare degli estrogeni, che oggi non si raccomandano più neppure per prevenire osteoporosi e fratture, preferendo terapie con pari efficacia e meno effetti avversi. In pratica, miglioramenti in alcuni esami di laboratorio spesso non si traducono in vera prevenzione.

DANNI DELLA TOS PREVENTIVA

TOS estroprogestinica: prove convincenti di danni moderati, che includono aumento di cancro al seno invasivo e di tromboembolismo venoso (TEV), e un danno da piccolo a moderato per aumentato rischio di malattia coronarica. Anche prove adeguate di altri danni moderati, come aumentato rischio di ictus, demenza, malattia colecistica e incontinenza urinaria.

TOS con soli estrogeni: prove adeguate di associazione con danni moderati, inclusi aumentato rischio di ictus, demenza, malattia colecistica, incontinenza urinaria, TEV.

Trovi l’articolo completo del dott. Alberto Donzelli sul numero 119 de L’altra medicina.