Come essere di buon umore
Come essere di buon umore e godersi la vita? Partiamo con il dire che essere di buon umore, non è mancanza di rispetto, anzi! E’ una forma di rispetto! Per la nostra vita, per la nostra salute e per quella delle persone care.
Bella domanda! Nel momento in cui leggete c’è ancora la guerra, forse un’altra si prepara, e altre centinaia di cui nessuno parla… Oltre alla pandemia passata, al vaiolo delle scimmie, alla crisi energetica… che come la spada di Damocle incombono su presente e futuro. Quindi, con uno scenario del genere: come essere di buon umore?
Sembra quel tipo di domanda che nasconde la frasetta magica ovvero: è impossibile! Quando ci chiedono come si fa a essere di buon umore in un periodo del genere, è come se affermassero che è assurdo, che è fuori luogo, che è improbabile esserlo! Quasi come se essere di buon umore fosse una mancanza di rispetto nei confronti di tanti problemi seri. Quasi come se essere di buon umore volesse dire ignorare i problemi. Quasi come se essere di buon umore volesse dire aspettare che i problemi si risolvano da soli, senza fare niente.
Quindi, siccome è una situazione drastica, di crisi, di dolore, di sofferenza, allora bisogna essere di cattivo umore, tristi e disperati. È proprio così? Il buon umore è così negativo, inutile e amorale?
Cominciamo da tre enormi fraintendimenti rispetto al buon umore…scoprirai che è tutto falso e che il buon umore ti può aiutare, seriamente.
L’Euforia è un altra cosa!
Chi pensa che essere di buon umore in un periodo difficile come questo, sia mancanza di rispetto, ha idea di cosa significa davvero buon umore? Per qualcuno è troppo soggettivo definire il buon umore. E allora le ricerche scientifiche (e il buon senso) possono venirci incontro. A livello “oggettivo” infatti, buon umore non equivale a euforia, perché mentre il primo è associato alla presenza del neurotrasmettitore serotonina, la seconda alla dopamina.
La serotonina, dagli studi della ricercatrice Carol Hart, è definita come “il maestro d’orchestra delle nostre reazioni emotive”, perché ci permette di percepire la realtà in modo più ampio, anche da altri punti di vista, ricordandoci le cose davvero importanti della nostra vita.
Quindi se vedi un problema da più prospettive, in modo lucido, equilibrato e della giusta dimensione rispetto alle nostre priorità, reagirai in modo uguale o diverso da chi vede solo il problema, come un macigno sulla propria esistenza? Da qui si deduce che essere di buon umore, non è mancanza di rispetto, ma è una forma di rispetto! Per la nostra vita, la no- stra salute e quella delle persone care.
Se una persona è di buon umore quindi è più lucida, più equilibrata, dove sta la mancanza di rispetto in tutto questo? Al contrario non è forse una mancanza di rispetto essere di cattivo umore, tristi, demotivati o arrabbiati verso i nostri clienti, colleghi, collaboratori e famigliari? E non vale la giustificazione che ti tratto male, ti rispondo con maleducazione, ti ignoro perché è un periodaccio… Anche perché le crisi, le difficoltà, le guerre, le malattie ci sono sempre, ma non per questo ne usciremo con il cattivo umore, l’indifferenza o la maleducazione…
Esser di buon umore è il punto di arrivo?
Spesso confondere l’euforia con il buon umore, deriva dal credere che sia la meta finale. Effettivamente: sono euforico, se ho vinto alla lotteria; se ho avuto una promozione; se ottengo o raggiungo un risultato ambito. A maggior ragione essere euforici in un periodo di crisi, dolore e sofferenza è fuori luogo e impossibile. Al contrario essere di buon umore, quindi avere serenità, lucidità ed equilibrio ti può aiutare oppure ostacolare nel superare questo periodo?
Come pensi di andare avanti, trovare soluzioni, rialzarti con la tristezza, l’apatia o il nervoso? È assurdo, fuori luogo e impossibile! Quando intendiamo il buon umore come strumento allora ci mettiamo nelle condizioni migliori per reagire alle difficoltà e alle crisi. È come quando vuoi preparare una torta, ti occorrono gli ingredienti, giusto? La torta in cosa consiste? Trovare soluzioni a un problema, sentirsi meglio, rialzarsi da una caduta. E
Buon umore significa “dolce far niente”?
In ambito lavorativo, spesso, essere di buon umore è visto come essere “sfaccendati”. Se sei di buon umore, molti pensano che non stai facendo nulla, te la stai spassando. Ancora una volta, ma chi pensa questo, sa cosa significa davvero il buon umore?
La ricerca scientifica può chiarire ogni dubbio: grazie alla serotonina quando siamo di buon umore siamo più concentrati, ignoriamo le distrazioni e le fonti di stress ritenute innocue.
Del resto se questo fantastico neurotrasmettitore ti permette di vedere le cose in modo diverso, in modo più ampio, non è forse vero che è la condizione per trovare anche una strada diversa, quindi una soluzione? E per quale assurdo motivo, chi è concentrato, lucido e ha trovato una soluzione dovrebbe aspettare che i problemi si risolvano da soli?
La serotonina, quindi il buon umore, risolve proprio il problema dell’assunzione di responsabilità e della proattività.
In effetti chi è di malumore, poco lucido o triste, più facilmente cade nel vittimismo, nel giudizio e nel trovare colpe e colpevoli, senza fare nulla per cambiare la situazione. Al contrario, il buon umore ti permette di essere proattivo, responsabile e abile nel migliorare dagli errori
Ma come si fa ad essere di buon umore?
Alla luce di tutto questo, molte persone si chiedono: come si fa a essere di buon umore?
La maggioranza delle persone pensa che il proprio umore dipenda dall’esterno e finché anche tu credi questo mi dispiace ma non sarai mai di buon umore per scelta, ma per un colpo di fortuna. Quando pensi che il tuo umore dipende da cosa fanno o non fanno gli altri, hai controllo o mancanza di controllo? Mancanza di controllo.
Allora il primo modo per essere di buon umore è volerlo essere. Così il cervello ha una direzione e si metterà al lavoro per trovare una strada per arrivarci, un po’ come quando nel navigatore inserisci la destinazione con l’indirizzo e la città.
Il secondo modo per essere di buon umore è compiere tutte quelle azioni che favoriscono la serotonina, nell’ordine e in sintesi, sempre secondo Carol Hart:
- Luce solare naturale senza filtri per almeno 20 minuti al giorno.
- Esercizio fisico, azioni ripetitive come corsa, bici- cletta, camminata veloce.
- Cibi ricchi di triptofano (aminoacido) presente in latticini, legumi, carne bianca, pesce, uova, in abbinamento a cereali integrali, carboidrati e fibre.
- Attività ripetitive e di concentrazione come découpage, puzzle, lavorare all’uncinetto, giarinaggio.
- Respirazione diaframmatica, meditazione e yoga della risata.
Partire dalla cosa più semplice, meno invadente, meno faticosa è il segreto per iniziare perché favorisce il rilascio di dopamina, che ci dona motivazione e piacere nel fare le cose.
Vi aspettiamo con altre curiosità su L’Altra Medicina Magazione, in edicola e online!!!