Come medico AMPAS ( Medici di Medicina di Segnale) propongo una serie di suggerimenti per rinforzare il nostro sistema immunitario e quindi farci trovare preparati ad un possibile ritorno del virus.
Dobbiamo prenderci un po’ di responsabilità individuale e modificare alcune abitudini ed in primo luogo la nostra dieta intesa come stile di vita.
Partiamo dal cibo che quotidianamente usiamo evitando farine, zuccheri raffinati, conservanti, additivi, emulsionanti, grassi idrogenati… che sono presenti in quasi tutti i cibi industriali preferendo prodotti biologici o a km. 0 e così facendo ridurremo l’uso dei pesticidi con conseguente riduzione dell’inquinamento ambientale.
Usando cibi che la natura ha fatto per noi rinforzeremo il nostro sistema immunitario che per l’80% si trova a livello intestinale e che, grazie al nostro microbiota intestinale (insieme di batteri, virus e funghi), può essere attivato in maniera corretta o scorretta dandoci o meno protezione rispetto alle infezioni batteriche, virali e fungine.
Il nostro microbiota, purtoppo, se usiamo cibi industriali, poveri di fibre, contaminati da antibiotici perde le sue capacità protettive.
Non possiamo pensare che la soluzione del problema venga solo dai farmaci poiché è la risposta interna antivirale nel nostro caso quella efficace cioè quella di un copro sano con un sistema immunitario integro che può vincere la malattia e fra i consigli dati da molti esperti sui media raramente ho visto parlare di alimentarsi correttamente specialmente in un periodo come questo mentre ho visto filmati televisivi di scaffali di supermercati vuoti nei reparti di farine raffinate, lieviti, biscotti, bevande gassate dolcificate, merendine, cioccolate spalmabili …
Ho visto che le tabaccherie non sono mai state chiuse non considerando i danni del fumo sui polmoni e magari prendendo spunto da questa epidemia per arginare il tabagismo facendo riflettere che se ci fossero meni fumatori e meno città inquinate da PM10 e PM2,5, più persone che mangiano biologico senza pesticidi, meno persone imbottite di farmaci inutili … il virus avrebbe trovato maggiore difficoltà a diffondersi fra la popolazione.
Incentivare una sana attività motoria all’aria aperta che oltre ad agire positivamente sul nostro tono dell’umore e sul benessere osteo-muscolare ancora una volta influenza il nostro microbiota intestinale in modo a noi favorevole.
Non ultimo gestire lo stato del nostro umore perché ormai evidenze scientifiche affermano senza ombra di dubbio che lo stato del nostro umore tramite l’asse intestino cervello decide pesantemente sula possibilità di ammalarsi o meno.
Questa epidemia ci può essere utile se capiremo i messaggi che ci sono arrivati: non possiamo affidarci soltanto ai farmaci ma dobbiamo capire che l’unica via percorribile è il rafforzamento della nostra salute e del sistema immunitario attuando una vera prevenzione primaria aiutandoci anche con integratori mirati per rafforzare il nostro terreno.
Il mondo non sarà più lo stesso dopo il COVD19 e noi dobbiamo farci trovare preparati per evitare futuri danni maggiori degli attuali.
Ripensiamo ad alcuni dati siamo il 4 paese al modo per obesità infantile (dato UNICF 2019), siamo la patria dell’industria dolciaria (diabete, sovrappeso, ipertensione, patologie cardio vascolari tutti fattori di comorbidità che hanno caratterizzato i decessi da Coronavirus).
Dobbiamo agire su questi fattori da subito per non perdere il treno di questa opportunità per evitare fra qualche mese di versare lacrime di coccodrillo.
Quando gli esperti o le società scientifiche fanno affermazioni noi come Medici di Segnale chiediamo che dichiarino prima i loro eventuali conflitti di interesse altrimenti nulla cambierà e diverremo tutti malati cronici riempiti di farmaci che spesso sopprimono i sintomi ma che non curano.
Non dobbiamo più accettare i diktat delle lobbies dolciarie che impediscono una corretta informazione scientifica sui danni da zucchero e sale nei cibi!
Non dobbiamo più usare in prima battuta farmaci soppressivi di quei sintomi che il nostro corpo ci dà per avvertirci che qualche cosa va cambiata nel nostro stile di vita.
Evitiamo di divenire schiavi di questi condizionamenti ed auguriamoci che alla fine di questa crisi possiamo avere persone migliori, arti mediche nuove, città più pulite.
Se riusciremo in questo avremo trasformato questa crisi in una opportunità per avere un futuro migliore così da dare un senso anche a tutti coloro che hanno perso la vita in questo periodo.
Trovi l’articolo completo del dott. Guido Marini sul numero 111 de L’altra medicina.