Frutta e verdura sono alla base di una alimentazione sana.
Vediamo insieme a Gianpaolo Usai, nell’ultimo numero de L’altra medicina, come sceglierla.
Acquistare frutta, verdura, legumi, frutta secca, sembrano le cose più semplici e giuste da fare per tutti noi consumatori attenti ad una alimentazione sana e corretta. Eppure non è tutto oro quel che luccica nemmeno se decidiamo di acquistare della sanissima verdura! Diventa quindi molto importante, anche nel caso di questi cibi, sapere cosa escludere dalla nostra tavola per essere meno esposti ai rischi che provengono da un’agricoltura sempre più intensiva e spregiudicata nella produzione del cibo. I residui dei pesticidi, infatti, sono pericolosi anche quando restano al di sotto dei limiti di legge. Questo avviene a causa principalmente di due fenomeni: il bioaccumulo e l’effetto cocktail.
Bioaccumulo
I bambini sono più vulnerabili ed esposti ai rischi tossici rispetto alle dosi definite accettabili per gli adulti, a causa del bioaccumulo. I residui di pesticidi non vengono smaltiti facilmente dal loro corpo e rimangono nei tessuti accumulandosi fino a raggiungere quantità nocive. L’effetto di bioaccumulo avviene anche nell’organismo degli adulti, ma in misura inferiore rispetto al bambino.
Effetto cocktail
L’azione combinata fra diversi tipi di pesticidi che il corpo incamera ogni giorno viene chiamata effetto cocktail. Gli effetti sinergici e l’interazione di veleni diversi non è stata ad oggi ancora studiata adeguatamente, anche perchè è praticamente impossibile da studiare.
Gianpaolo Usai ci consiglia di fare attenzione alla provenienza e acquistare frutta e verdura italiani e di stagione.
Il motivo per cui il cibo d’importazione (in generale, non solo la frutta e la verdura) è a più alto rischio rispetto a quello nazionale ed europeo, risiede nel fatto che molti Paesi extra UE possiedono legislazioni molto arretrate per quanto concerne la sicurezza alimentare e il rischio di assumere pesticidi e ormoni della crescita è molto elevato e pericoloso per la salute.
I rischi di assumere pesticidi nella dieta non sono legati solo al consumare prodotti che vengono dall’estero, ma anche al consumare frutta e verdura fuori stagione coltivata in serra, per’impiego di una dose massiccia di prodotti antiparassitari in quanto cchè la scelta di produrre industrialmente in serra implica lon questo metodo di produzione si va ad alterare in qualche modo il processo naturale di crescita dei prodotti. Le piante infatti, costrette a crescere al di fuori dei loro cicli biologici naturali, sono più deboli e per questo l’industria agroalimentare deve ricorrere all’impiego di massicce dosi di fitofarmaci (erbicidi, diserbanti, pesticidi ecc.)
Tutto questo per il capriccio di mangiare frutta e verdura fuori stagione (coltivata in serre) o che proviene da altre parti del mondo.
Trovi l’articolo completo di Gianpaolo Usai sul numero 103 de L’altra medicina.