Alessandra è una dipendente sanitaria , arrivata fino a maggio incolume al virus covid.
A maggio dopo settimane insonni e di grande angoscia e sconforto, decide di sottostare all’obbligo vaccinale per poter continuare a lavorare e qui iniziano i suoi problemi.
Ecco la sua lettera:
“Come sanitaria a maggio decido di sottostare all’obbligo vaccinale e spiego al medico di mmg, al medico competente, al medico vaccinatore, che dal 2014 soffro di una verosimile malattia di Meniere a sinistra con calo uditivo stabilizzato del 20% e qualche crisi vertiginosa, che solitamente si risolve nell’arco di qualche giorno.
Ho sempre letto i rapporti dell’ Aifa sulle reazioni avverse e disturbi dell’orecchio sono segnalati.
Ma tutti mi rassicurano.. anche se io sicura non ero.
I primi giorni dopo l’inoculo, ” solo ” un po’ di cefalea, quindi quasi sollevata vado persino al mare una settimana
Ma mi dà fastidio il sole. Strano. poi iniziano malesseri…
Al mal di testa persistente si aggiungono sbalzi di pressione, episodi di vertigini di breve durata, acufeni molto forti, per arrivare ai primi di luglio ad una violentissima crisi vertiginosa accompagnata da vomito intenso, disturbi della vista e di nuovo ipertensione.
Vengo anche ricoverata in ORL qualche giorno, trattata con Mannitolo Urbason Betaistina Arlevertan.. fatto tac visita cardiologica e ecocardiogramma visita neurologica … tutti mi dicono che è una riacutizzazione del Meniere.
Sarà vero, ma i farmaci non mi hanno aiutato, le vertigini non sparivano, mi e’ stato anche detto, e non troppo velatamente , che c’era una componente psico-somatica, peccato che sia riuscita a farmi registrare il nistagmo che confermava l’oggettivita’ delle vertigini ! Poi piano piano ho iniziato a riacquistare l’equilibrio, ( ancora non del tutto) e nel frattempo c’è stato un importante peggioramento dell’udito a sinistra, perso 80% , ho conservato un 15… 20..% con distorsioni e acufene che spesso diventa davvero insopportabile.
A tutti gli specialisti dico che per me è stato il vaccino Pfizer, qualcuno azzarda un “può essere”, ma nessuno fa la segnalazione all’Aifa, così l’ho fatta io.
Ovviamente non ho fatto la seconda dose. Ho anche ottenuto con difficoltà l’esenzione dal mmg ( perché ci sono stati altri casi analoghi al mio) fino alla fine di novembre, poi dovrà rinnovarmela, ma disposta a farmi sospendere se dovessero obbligarmi a fare altre dosi.
Questa è la mia storia.
Sono profondamente delusa da apparato medico che ha perso quella onesta’ intellettuale necessaria per lavorare in scienza e coscienza, omertoso sulle reazioni avverse.
Come paziente mi chiedo di chi posso fidarmi, e se veramente ogni medico ha e avrà a cuore la mia salute. e deciderà con e per me la cura migliore.
Da un mese ho eliminato tutti i farmaci, perche inutili ed ho intrapreso, anche questa volta, un percorso di medicina alternativa a quella allopatica.
A tutti quelli che incontro racconto la mia storia e li invito a fare la segnalazione spontanea se hanno avuto reazioni, qualsiasi reazione.
Ma serve un gruppo scientifico unito e compatto che sostenga con dati alla mano e che contrasti quanto invece esce dal report ufficiali”.
Vediamo la risposta del dott. Luca Speciani:
“Ha fatto benissimo, Alessandra, a fare direttamente la segnalazione di effetto avverso. È un dovere di ogni cittadino.
Sono anch’io sorpreso e stupito dal comportamento omissivo di tanti colleghi, che ritengo debba essere pubblicamente denunciato con nomi e cognomi.
In tanti, cara Alessandra, sono disgustati dall’atteggiamento di molti medici che non vogliono né fare gli esami prevaccinali (fortemente sconsigliati dal ministero, ma che poi diventano punto chiave di non risarcimento dal produttore quando il danno viene documentato fuori da ogni dubbio!), né muovere il culo a fare la segnalazione di fronte a dati medici oggettivi, e che davanti a patologie gravi che potrebbero peggiorare con il vaccino nascondono la testa sotto la sabbia e dicono che “se poi fa la malattia naturale è peggio”, ignorando il fatto che spesso la malattia naturale è già stata fatta, con piena dotazione anticorpale. Ma tant’è: ormai molti colleghi hanno rinunciato a pensare e a utilizzare le conoscenze acquisite sui banchi universitari, per limitarsi a seguire delle linee guida politiche che nulla hanno a che vedere con la salute pubblica o individuale.
Proprio in relazione a questa deriva che schiaccia in modo inaccettabile la dignità del medico, stiamo unendo tutte le forze sane della medicina e del mondo sanitario per creare un soggetto nuovo che ci permetta di lavorare in piena libertà di scelta terapeutica, senza dover soggiacere a ricatti od obblighi incostituzionali volti solo ad obbedire alle indicazioni delle multinazionali del farmaco che hanno ormai invaso ogni angolo della nostra attività.
Stia connessa e continui a seguirci, Alessandra. Presto avrà nuove e interessanti notizie, perché la libertà dell’atto medico non può mai essere compressa, pena il totale fallimento dell’intero sistema.
Grazie per averci scritto la sua testimonianza”.
Lettera tratta dal numero 112 de L’altra medicina