Dire che la responsabilità dell’ingrassamento sia “della tiroide”, seppur in parte vero, è raccontare solo un pezzo della verità, perché la tiroide, in fondo, è solo un buon esecutore di comandi che invece provengono dal cervello, e precisamente dall’ipofisi, e ancor prima dall’ipotalamo, il nostro regolatore degli equilibri omeostatici riguardanti la temperatura corporea, la pressione, la ritenzione idrica e, infine, anche l’accumulo di grasso. Capire questo, tuttavia, richiede un cambio di paradigma che non tutti sono in grado di operare, soprattutto coloro che per anni hanno utilizzato criteri basati sul calcolo delle calorie, e che talvolta (magari per “anzianità” di servizio) non hanno avuto modo di studiare o di capire a fondo le profonde correlazioni tra sistema nervoso e accumulo di grasso che sono emerse prepotentemente dagli studi scientifici dell’ultimo ventennio.
Ciò che ci proponiamo di fare con un approccio dietologico di segnale è dunque capire quali siano le dinamiche di comunicazione tra i centri di regolazione dell’accumulo e del consumo, e su questa base cercare di interagire parlando lo stesso linguaggio. Possibilmente attraverso vie naturali di approccio. Ragionare di sole calorie significa non avere compreso questo linguaggio, e disporre di una sola freccia, peraltro un po’ spuntata, per colpire il bersaglio.
Lavorare invece con insulina, leptina, ghrelina, CCK, NPY e tutta la gamma di molecole segnale in grado di interferire con l’equilibrio energetico del corpo significa avere a disposizione un’ampia faretra con molte frecce, alcune delle quali particolarmente appuntite. La freccia spuntata delle calorie rappresenterà una delle molte risorse disponibili di cui tenere conto: di certo non la più importante.
Quello che è certo è che con l’impostazione fino ad oggi seguita delle riduzioni caloriche, dei “latti scremati” e degli edulcoranti artificiali non si è arrivati da nessuna parte. Anzi, la situazione è solo drammaticamente peggiorata. Quando un “partito” perde le elezioni non c’è che una strada: rinnovare i vertici o farlo sparire. Perché, invece, dobbiamo continuamente vedere le stesse persone e le stesse raccomandazioni che per 50 anni si sono dimostrate fallimentari?
È giunta l’ora per un cambio di paradigma che ci aiuti, una volta per tutte, a stimolare i reali segnali metabolici che possono fare dimagrire un individuo. Che, speriamo qualcuno lo capisca, hanno pochissimo a che fare con il calcolo delle calorie assunte.
Trovi l’articolo completo del dott. Luca Speciani sul numero 122 de L’altra medicina.