Una caloria è sempre una caloria
Il calcolo delle calorie è ormai passato di moda…per fortuna. È ora di incominciare a comprendere che ingrassamento e dimagrimento dipendono dai segnali interni o esterni che il nostro ipotalamo riceve ogni giorno. Siamo animali fatti per muoverci, e per mangiare soprattutto proteine, frutta e verdura. Vediamo come e perché farlo può proteggere la nostra salute e regalarci un fisico da urlo.
Una caloria è sempre una caloria? Il fallimento delle diete ipocaloriche!
Un gran numero di operatori in campo dietologico ritiene ancora ingenuamente che “una caloria sia sempre una caloria”, sottintendendo con ciò che se si mangia una caloria in più, questa inevitabilmente genererà ingrassamento. Purtroppo per costoro le cose non stanno così. Il fallimento delle diete ipocaloriche (in cui si perde peso perdendo in prevalenza massa magra e si recupera poi tutto con gli interessi in tempi brevi) è sotto gli occhi di tutti.
La comprensione del funzionamento della tiroide potrebbe aiutare molti a capire davvero come funziona il meccanismo.
La tiroide è in realtà un esecutore di ordini che provengono dall’alto. Il suo diretto superiore è l’ipofisi, che riceve peró, a sua volta, comandi operativi dall’ipotalamo, quel prezioso pezzo del nostro cervello più antico (da noi condiviso perfino con i rettili) dalla cui comprensione dipende la possibilità di modulare il nostro ingrassamento e dimagrimento. È dunque l’ipotalamo, attivando di più o di meno la secrezione di ormone tiroideo, a stabilire se il corpo produrrà maggiormente calore o ATP dal cibo assimilato, e quindi è dalle “decisioni” dell’ipotalamo che dipende il bilancio energetico del nostro organismo e non, come molti ancora erroneamente pensano, dalle calorie assunte.
Cerco di spiegarmi ancora meglio, perché questo punto è fondamentale per capire la differenza tra DietaGIFT e qualunque altro approccio basato sulle calorie.
Una caloria è sempre una caloria, da un punto di vista fisico, e l’energia sappiamo che non si crea e non si distrugge ma si trasforma. Tuttavia se una caloria si trasforma in calore oppure in ATP la differenza è enorme. Se ciò che mangio si trasforma in calore, tale calore verrà emesso nell’ambiente, e nel mio corpo non ne resterà traccia. Se ciò che mangio va invece tutto in ATP, ovvero in energia conservata e utilizzabile, tutta l’energia assunta col cibo verrà accumulata sotto forma di glicogeno (zuccheri), sintesi proteica (muscolo, collagene, unghie, capelli, cellule) o sintesi lipidica (grassi, colesterolo) e consumata in parte in relazione ai fabbisogni energetici dell’organismo. In pratica ciò che succede a quelle persone che dicono “mangio come un uccellino e ingrasso continuamente”.
Ciò che ci fa dimagrire, dunque, è l’analisi da parte dei recettori dell’ipotalamo di una serie di segnali rivolti al consumo e non all’accumulo. Non il controllo delle calorie.
Lo studio e la comprensione di tali segnali rappresentano da anni l’oggetto di approfondimento della DietaGIFT e dell’alimentazione di segnale, come strumenti di dimagrimento e di salute.
Siamo animali nati per muoverci
Mangiare sano (normocalorica e normoproteico) e senza perturbanti endocrini non è la sola strada per arrivare al peso forma. Serve anche muoversi. Spetta al medico di segnale dare la giusta prescrizione anche relativamente al movimento.
Capire chi siamo può essere un primo passo avanti per non lamentarsi del fatto che ci si deve muovere ogni giorno. Infatti non siamo nati per camminare o per stare fermi, siamo nati per correre. La nostra struttura scheletrica, le nostre modalità di consumo energetico, le nostre capacità di smaltire il calore prodotto, sono quelle di un efficientissimo corridore di lunga durata. Questa l’autorevole opinione di due eminenti studiosi americani, Dennis Bramble e Daniel Lieberman, che hanno pubblicato una ricerca di estremo interesse su Nature nel Novembre 2004. Ma è anche la mia.
Molti pazienti pensano che correre sia una forzatura inaccettabile per il nostro fisico, che sia sport faticoso, dannoso, rischioso. Questa posizione serve spesso solo a giustificare una sedentarietà di lunga data, i cui effetti sul sovrappeso e sulla salute talvolta sono drammaticamente visibili.
Bene, farà piacere a molti sapere che le cose stanno esattamente all’opposto. Certo chi si mette a correre senza la minima preparazione, o dopo anni di sedentarietà, non proverà belle sensazioni sentendosi il cuore in gola e i muscoli dolenti. Ma questo sarà dovuto a marchiani errori del tutto evitabili, non certo ad un rifiuto fisico della corsa.
Perché il nostro corpo è nato per correre.
C’è chi ingenuamente pensa che stare fermi significhi solo “rimandare” il dimagrimento a quando si deciderà di muoversi. Non è così: chi sta fermo ingrassa, perché il corpo del sedentario registra un potenziale digiuno (chi non si muoveva per procurarsi il cibo restava digiuno), e quindi trasforma prudentemente in grasso qualunque cibo si assuma.
Ignorare questo fatto può voler dire ingrassare e contrarre un debito permanente con la nostra salute. Chi non potrà correre per un milione di buoni motivi potrà concordare con il suo terapeuta modalità di movimento più graduali e ppercorribili. Prendiamo però una volta per tutte consapevolezza del fatto che il “sedentario” sta rinunciando a qualcosa che è stato centrale nella sua storia evolutiva.
Rinunciare a muoversi è rinunciare ad un pezzo di noi.
Non perdetevi nessuno dei consigli del Direttore…vi aspettiamo su L’Altra Medicina Magazine, in edicola e online!