A chi non piace andare per i prati e i boschi delle nostre montagne? Saper riconoscere le piante è un modo per dimostrare che le amiamo. Alcune – cioè non le specie protette – si possono anche raccogliere, quel tanto che basta per noi o la nostra famiglia, evitando la “sindrome del raccoglitore compulsivo”.
Tra i tanti regali preziosi che la natura ha in serbo per noi da maggio ad agosto, ci piace segnalare la fioritura di Arnica montana, rimedio della tradizione popolare contro traumi (botte, cadute, incidenti) e reumatismi.
Si tratta di una pianta dalle potenzialità curative enormi, conosciuta da un millennio abbondante: i primi scritti ufficiali sull’impiego dell’arnica risalgono a Ildegarda di Binden, religiosa e naturalista tedesca i cui insegnamenti lungimiranti sono validi anor oggi.
La dottoressa Enrica Campanini, omeopata e fitoterapeuta tra le più autorevoli in Italia, ha recentemente fatto il punto sulle molteplici possibilità di impiego di Arnica montana, sia in ambito fitoterapico sia omeopatico.
“L’impiego di Arnica montana più conosciuto e per il quale le evidenze scientifiche sono maggiori riguarda contusioni, ematomi e distorsioni”, ci racconta la dottoressa Campanini. “Se usata sotto forma di gel, è essenziale che la pelle sia integra e non abrasa, altrimenti si potrebbero verificare episodi di dermatite. Per quanto riguarda invece l’assunzione di Arnica sotto forma di rimedio omeopatico, quindi per via interna, le indicazioni sono tante, e vanno ben oltre i traumatismi”.
Ed è qui che ne scopriamo delle belle: siamo abituati a pensare all’Arnica montana esclusivamente sotto forma di gel, da applicare per uso topico. Invece, l’assunzione dell’Arnica in formulazione omeopatica garantisce risultati di grande spessore. “L’elenco delle potenzialità di Arnica montana è davvero lungo”, sottolinea la dottoressa Campanini. “Il rimedio omeopatico che si ottiene dalle diluizioni della tintura madre di Arnica è efficace, in caso di traumi, per calmare il dolore, impedire o limitare la formazione degli ematomi e accelerarne il riassorbimento, facilitare la guarigione. Interessanti risultati si ottengono anche nel trattamento dei dolori artrosici, in chirurgia generale ed estetica, durante e dopo il parto. Utile inoltre nel caso di indolenzimenti causati da lavori pesanti, insonnia da affaticamento fisico e mentale, così come per traumi che riguardano la sfera affettiva. Di grande interesse le nuove evidenze che dimostrano l’efficacia di Arnica montana per il trattamento della fragilità capillare e per la prevenzione del rischio cardiovascolare”.
Le conferme dagli studi scientifici
A scanso di equivoci e attacchi gratuiti, è bene sottolineare che l’efficacia di Arnica montana è supportata da evidenze scientifiche corpose e inattaccabili. Vediamo i risultati di alcuni tra i tanti studi che sono stati realizzati utilizzando Arnica montana sotto forma di gel e di rimedio omeopatico.
1. L’assunzione di Arnica montana 30 CH in combinazione con il trattamento analgesico riduce il dolore post operatorio (Società francese d’Anestesia e Rianimazione, 2014)
2. Arnica montana, somministrata come rimedio omeopatico per il trattamento di diverse condizioni infiammatorie nella gestione del dolore e del setting postoperatorio, è più efficace del placebo e prove cumulative suggeriscono che può rappresentare una valida alternativa ai farmaci antinfiammatori non steoidei, almeno in alcune specifiche condizioni (American Journal of Therapeutics, 17 settembre 2014)
3. In 29 pazienti sottoposti a lifting facciale trattati in doppio cieco nel periodo perioperatorio con Arnica montana o con placebo è emerso che i pazienti che hanno ricevuto Arnica presentavano un’area inferiori di ecchimosi (Archives of facial plastic surgery, gennaio-febbraio 2006)
4. In uno studio condotto coinvolgendo 82 maratoneti, in doppio cieco Arnica montana versus placebo, è emerso che il dolore muscolare è stato nettamente inferiore nel gruppo trattato con Arnica a ogni rilevazione, sia precocemente sia tardivamente. Gli autori concludono che Arnica montana è efficace nel ridurre il dolore muscolare conseguente a sforzo muscolare estremo (Homeopathy, 2003)