Inizia la stagione d’oro per gli antibiotici: due linee di febbre e parte l’antibiotico. Eppure aumentano le evidenze che li indicano come sostanze da usare con molta cautela.
L’ultima segnalazione proviene dall’Università Johns Hopkins di Baltimora. Il sovrappeso è un problema dappertutto, poiché apre la strada a diversi problemi di salute. Bene (anzi, male), ora si attesta che troppa disinvoltura a riempire i piccoli di antibiotici apre la strada ad un aumento di peso. E questo effetto prosegue, potenziandosi, almeno fino ai 18 anni.
Ecco il problema, come ora sta emergendo: gli antibiotici uccidono, non solo i microbi patogeni, ma anche i batteri che costituiscono la flora batterica intestinale, il cosiddetto ‘microbioma’ come oggi viene chiamato. Negli ultimi anni sta emergendo con forza il ruolo del microbioma per la nostra salute.
Ma non solo microbioma intestinale, parliamo anche delle modalità del parto: naturale o cesareo? In quest’ambito, sembra proprio che i piccoli nati con il cesareo tendano successivamente ad accumulare più grasso e ad essere più esposti ad allergie e asma. La differenza è che il cesareo fa mancare ai bimbi l’esposizione ai microbi presenti nel canale vaginale della mamma, che evidentemente hanno il loro ruolo.
Intervista a Brian Schwartz che ha firmato il nuovo studio
«Più antibiotici assumi, più forte è l’effetto», afferma. «E questo effetto ora sembra essere più consistente con l’avanzare dell’età. Un’evidenza crescente suggerisce che i batteri ‘buoni’ del microbioma, che aiutano a digerire i cibi e a sostenere il sistema immunitario, siano anche coinvolti nel controllo del peso corporeo».
«Gli antibiotici uccidono i batteri del microbioma e li rimpiazzano con altri, meno benefici. Un singolo antibiotico può annientare l’intero microbioma intestinale. Ma se l’assunzione di antibiotici è poco frequente, il microbioma riesce a recuperare, a riformarsi. Ma se continuiamo a darli, allora l’impatto sul microbioma diventa ultimativo. Cambia l’ecologia dei batteri del tratto intestinale e non possiamo più tornare indietro» (intervista rilasciata a Time pochi giorni fa).
Continuano ad arrivare segnalazioni che legano l’uso di antibiotici a vari tipi di malattia: in agosto si evidenziava persino il loro coinvolgimento nell’insorgere del diabete di tipo 2, ora in grande espansione anche da noi (Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism, online il 27 agosto).
Studio pubblicato sull’International Journal of Obesity, online il 21 ottobre.
Antibiotic use and childhood body mass index trajectory:
http://www.nature.com/ijo/journal/vaop/naam/abs/ijo2015218a.html
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