Avete mai fatto caso agli ingredienti presenti nelle bustine solubili o nelle capsule di caffè al ginseng? Spesso sono tra i prodotti alimentari industriali più lavorati, ricchi di additivi chimici: esaminiamo insieme tre prodotti presenti al supermercato nella corsia dei caffè e delle bevande nervine.
Caffè solubile al ginseng
Partiamo con il caffè solubile al ginseng (in barattolo, di una famosa marca), che presenta un’ingannevole dicitura per il consumatore: la scritta “da zuccherare”. Si potrebbe infatti pensare che il prodotto sia privo di zuccheri, essendo la bevanda da zuccherare. In realtà il primo ingrediente di questo prodotto è lo sciroppo di glucosio, che sebbene non possa fregiarsi dell’appellativo di “zucchero”, è uno zucchero a tutti gli effetti, e per giunta fra i più nefasti, in quanto il procedimento industriale che si usa per ottenere questa sostanza fa largo uso di mais OGM, fra le altre cose. È lo zucchero più economico e conveniente per l’industria alimentare, da decenni.
Ma non è finita qui. Appurato che il preparato contiene zuccheri, un occhio attento noterà che anche i carboidrati totali della bevanda non sono pochi: ben 63g. È evidente come questo preparato solubile debba contenere qualcosa che va oltre il caffè e il ginseng. Leggendo la lista ingredienti vediamo che c’è anche latte in polvere (31%), grassi (8%, di cocco), aromi (artificiali), e persino il fosfato di sodio, un additivo non desiderabile, in quanto i fosfati sono contrassegnati in rosso in tutti i manuali sugli additivi alimentari. Impediscono infatti l’assorbimento di calcio e fosforo nell’organismo, provocano iperattività e disturbi digestivi. Stiamo parlando dei famosi fosfati e polifosfati che un tempo si usavano come conservanti (stabilizzanti) nei salumi, poi eliminati proprio a causa delle problematiche di salute a essi correlati. Di ginseng invece è presente uno 0,8% di estratto di Panax Ginseng. Infine, le calorie di questo prodotto sono oltre 400. Se il preparato fosse solo caffè in polvere e ginseng le calorie sarebbero 200, esattamente la metà.
Risultato? Questa bevanda al ginseng contiene il 99,2% di sostanze che sono tutto fuorché ginseng.
Caffè ginseng in capsule
Identico discorso possiamo fare per il ginseng in capsule. Anche in questo caso notiamo l’aggiunta di zucchero e sciroppo di glucosio in grande quantità (oltre 40g di zuccheri su 100g), l’aggiunta degli aromi e dei fosfati nella polvere che compone la capsula. Il reale contenuto di polvere di Ginseng in questo caso si aggira sullo 0,15% del totale della capsula, mentre le calorie sono circa 400kcal.
Cappuccino al ginseng… senza ginseng
Gli amanti del cappuccino possono trovare al supermercato il “preparato in polvere per bevanda al latte, caffè e ginseng”. In questo prodotto, di ginseng non vi è nemmeno traccia: probabilmente il sapore della nota radice asiatica è riprodotto attraverso l’uso di aromi, presenti nella ricetta. Il problema è che sulla confezione del prodotto non è segnalato: al contrario, si mettono in luce le proprietà della pianta di ginseng e il suo gusto unico, lasciando quindi intendere che il prodotto lo contenga.
Sul sito web istituzionale dell’azienda produttrice, nella descrizione del prodotto in questione, possiamo leggere che il preparato è fatto “con estratto di ginseng”. Ma nel mondo delle preparazioni alimentari gli estratti delle piante sono la materia prima più pregiata e costosa e sono usati solo raramente (estratto di vaniglia, estratto di zenzero ecc.); si tratta degli aromi più costosi proprio perché parliamo dei veri componenti della pianta e non di semplici aromi naturali o artificiali. L’estratto è l’estratto, l’aroma è l’aroma (es. estratto di vaniglia o aroma di vanillina).
Analizzando infine gli ingredienti di questo preparato al cappuccino, vediamo ancora una volta come si conferma appieno la formula vincente dell’immancabile utilizzo di zucchero, lattosio e sciroppo di glucosio, dei grassi di cocco con aggiunta di aromi artificiali, e dell’aggiunta dei fosfati e polifosfati, di cui abbiamo parlato all’inizio in merito alla loro poco meritoria reputazione. Completano la ricetta il latte in polvere e il caffè in polvere. E anche in questo caso abbiamo circa 400Kcal e oltre 40 g di zuccheri nella ricetta.
Adesso possiamo capire tutti meglio cosa si beva realmente al bar o nei distributori per caffè quando si ordina un “innocuo” caffè al ginseng. La lezione da trarre, come sempre, è di guardare sempre bene le etichette e la lista ingredienti.
Tratto da un articolo di Gianpaolo Usai, educatore alimentare, sul numero 94 de L’Altra Medicina (aprile 2020), acquistabile online e in edicola.