Dopo accesi confronti e a seguito di una lunga sospensione, il Governo ha finalmente approvato il “Bonus Psicologo”: la sovvenzione dedicata alla salute mentale e alla prevenzione dei disagi psichici nei giovani e nelle fasce più deboli della popolazione, categorie messe a dura prova dai due anni di pandemia. L’emendamento, da 20 milioni di euro, sarà contenuto nel decreto Milleproroghe e sarà diviso in due parti: una metà dei fondi sarà destinata al potenziamento della rete di assistenza psichiatrica pubblica e l’altra metà sarà distribuita sotto forma di bonus a chi ne avrà diritto in base all’ISEE (fino a 500 euro).
Nelle scorse settimane, in attesa della decisione del Governo, diverse regioni italiane si sono mosse autonomamente: il Lazio ha stanziato un fondo di 10,9 milioni di euro per il potenziamento dei servizi di sostegno territoriale e di assistenza nelle scuole, dedicati alla tutela della salute mentale, con validità triennale, fino al 2025. Anche altre regioni, come la Lombardia, l’Emilia Romagna e la Campania, hanno annunciato misure che vanno nella stessa direzione.
“Siamo felici e davvero molto sollevati che il Governo abbia finalmente approvato il Bonus Psicologo. Questo stanziamento è un primo passo importantissimo per prendere in mano la situazione e intervenire a sostegno dell’emergenza psichica con cui molti cittadini stanno facendo i conti causa pandemia.” commenta Alessandro De Sario, CEO e Co-fondatore di TherapyChat, l’applicazione mobile e web di psicologia online leader in Italia.
“Oltre a permettere alle fasce più deboli di accedere al sostegno psicologico, il bonus Governativo riconosce e normalizza il ruolo della terapia: la validazione e il supporto di enti come regioni aiutano infatti a sciogliere le remore dei molti che ancora oggi sono restii a chiedere il supporto di un professionista della salute mentale. Oggi più che mai, per effetto di un evento traumatico senza precedenti come la pandemia che stiamo vivendo, il benessere psicologico non può e non deve essere visto come un lusso a cui è possibile rinunciare.