L’altra medicina si è occupata più volte del delicato tema dell’endometriosi (di recente sono stati scritti due interessanti articoli che potete leggere nei numeri 94/2020 e 95/2020). A questa patologia, che affligge in Italia il 10/15% delle donne in età riproduttiva, per un totale di circa tre milioni di individui, il 23 novembre l’A.P.E. (Associazione Progetto Endometriosi) dedica un incontro con medici ed esperti.
Che cos’è l’endometriosi, come approcciarsi alla diagnosi e come convivere con la malattia? Quali sono le terapie utili, qual è la giusta alimentazione e lo stile di vita da seguire? A queste e a tante altre domande risponderanno medici ed esperti durante la conferenza pubblica organizzata nella sala dello Star Hotel Du Parc di Parma, alle ore 20.40. Un incontro in presenza, con il patrocinio del Comune di Parma, per conoscere meglio la patologia ginecologica cronica e aiutare le donne ad affrontarla.
A rispondere ai quesiti più frequenti sull’endometriosi, il professore Tullio Ghi, direttore della Struttura complessa di Ostetricia e Ginecologia del Dipartimento di area materno-infantile dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, il dottor Martino Rolla, responsabile dell’ambulatorio dedicato all’endometriosi dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, Massimo Gualerzi, cardiologo e direttore medico dei Centri Longevity Suite, e Jessica Fiorini, vicepresidente dell’A.P.E. Associazione Progetto Endometriosi.
L’endometriosi è una malattia che ha origine dalla presenza anomala del tessuto che riveste la parete interna dell’utero, chiamato endometrio, in altri organi (ad esempio ovaie, tube, peritoneo, vagina e talvolta anche intestino e vescica). Crea dolori fortissimi, soprattutto durante il ciclo mestruale, e sofferenze fisiche acute e psicologiche, limitando la vita quotidiana, i rapporti interpersonali e di coppia. Ne soffrono in Italia circa 3 milioni di donne, soprattutto dai 25 ai 35 anni, il 10-15% delle donne in età riproduttiva e il 30-50% delle donne che hanno difficoltà a concepire, secondo i dati raccolti dal ministero della Salute. Il ritardo diagnostico è stimato tra i 7 e i 10 anni e spesso le donne scoprono di avere l’endometriosi solo a seguito di un percorso lungo e dispendioso. L’incontro del 23 novembre è un’occasione per informarsi sulla malattia, confrontarsi e trovare le risposte alle numerose domande a cui spesso è difficile dare un riscontro.
L’ingresso è gratuito e aperto a tutti ma è necessario confermare la propria presenza utilizzando l’apposito form di registrazione al link: bit.ly/APE_23novParma o scrivendo un’email a: parma@apendometriosi.it
L’accesso è consentito con Green Pass e mascherina.