Giornata Mondiale del Diabete
Oggi si svolge la Giornata Mondiale del diabete, con particolare attenzione alla prevenzione del diabete tipo 2 che si basa anche su uno stile di vita sano a partire da una corretta alimentazione e dall’abbandono della vita sedentaria. Un appuntamento molto importante per accendere i riflettori su una malattia che colpisce ogni anno 422 milioni di persone nel mondo con 1,5 milioni di decessi direttamente attribuiti al diabete.
Quando nasce la Giornata Mondiale del Diabete?
Lanciata nel 1992, la Giornata Mondiale del Diabete è un’iniziativa della Federazione Internazionale del Diabete (IDF) e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) creata in risposta all’incidenza crescente del diabete nel mondo.
Si svolge ogni anno nel giorno dell’anniversario della nascita di Frederick Banting al quale è attribuita la scoperta dell’insulina con l’aiuto di Charles Best. Il 20 dicembre 2006 l’assemblea generale delle Nazione Unite ha adottato la risoluzione 61/225 che sancisce la Giornata Mondiale del Diabete come giornata ufficiale dell’ONU e riconosce il diabete come “una malattia cronica, invalidante e costosa, che comporta gravi complicanze”.
Quali sono le forme di Diabete?
L’OMS distingue due forme principali di diabete: il diabete mellito di tipo 1 e il diabete mellito di tipo 2, alle quali si aggiungono il diabete gestazionale o gravidico e altre forme meno comuni.
In caso di diabete di tipo 1, la produzione di insulina è soppressa oppure risulta notevolmente ridotta a causa della distruzione delle cellule beta a opera del sistema immunitario. Nel diabete di tipo 2, invece, l’insulina non è prodotta in quantità sufficiente per soddisfare le necessità dell’organismo (in questo caso si parla più esattamente di deficit di secrezione di insulina), oppure non agisce in maniera soddisfacente (insulino resistenza).
La forma di diabete più diffusa è la 2 che interessa maggiormente la popolazione adulta e ha tra le cause il sovrappeso che, a sua volta, è riferibile a un’alimentazione scorretta e a poco movimento. Insomma, ingloba i mali della nostra società. Il diabete di tipo 1 è invece una malattia autoimmune e di solito si manifesta nei primi 10/20 anni di vita. Condiziona seriamente gli stili di vita ma con controlli continui, somministrazione di insulina in funzione degli zuccheri e le ultime tecnologie (microinfusori e pancreas artificiali) si riesce a condurre una vita normale.
La scuola riveste un ruolo fondamentale nella gestione di questa malattia ed è importante formare gli insegnanti su come gestire i bambini con diabete 1 (e, al contrario di quanto si potrebbe pensare, è assolutamente raccomandato lo sport per chi soffre di questa patologia perché stabilizza il metabolismo).
Il Costo della malattia
E’ fondamentale agire sulla prevenzione (in particolar modo per il Diabete Mellito tipo 2) perché l’impatto della malattia dal punto di vista clinico, sociale ed economico sul SSN e sui servizi regionali è molto importante.
Basti pensare che la riduzione di aspettativa di vita nella persona con diabete non in controllo metabolico è di 7-8 anni, il 60% almeno della mortalità per malattie cardiovascolari è associata al diabete, il 38% delle persone con diabete ha insufficienza renale che può portare alla dialisi, il 22% delle persone con diabete ha retinopatia, il 3% delle persone con diabete ha problemi agli arti inferiori e piedi.
Il 32% dei soggetti è in età lavorativa (20-64 anni) con prevalenza del 10% fra le persone di 50-69 anni. Tutto ciò comporta l’8% del budget SSN assorbito dal diabete con oltre 9,25 miliardi di euro di soli costi diretti (quelli dovuti alla spesa per farmaci, prestazioni ambulatoriali, diagnostica e ricoveri), a cui ne vanno aggiunti altri 11 di spese indirette (assenza dal lavoro, diminuzione di produttività, ecc..). Specificando meglio, un paziente diabetico in un anno consuma risorse del SSN per circa 2.800 euro che sono il doppio rispetto ai pazienti non diabetici.
Il 90% dei costi è attribuibile al trattamento delle complicanze e comorbilità, soprattutto per le ospedalizzazioni, mentre solo il 10% è assorbito dalla gestione del problema metabolico. E questi costi aumentano se il paziente non è trattato in maniera adeguata e tempestiva perché magari non ha un pronto e facile accesso ai servizi sanitari oppure perché non assume con regolarità le terapie prescritte.
Giornata Mondiale del Diabete: scopriamo i numeri di questa malattia
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la prevalenza del diabete mellito è in costante aumento negli ultimi decenni, in particolare il diabete tipo 2 che rappresenta circa il 90% dei casi.
Il diabete tipo 1, invece, insorge, di solito, in giovane età e l’unico trattamento possibile è quello con insulina. Nella Regione europea dell’OMS, quasi 62 milioni di persone convivono con il diabete. La prevalenza di questa malattia è in crescita in tutta la Regione, arrivando, in alcuni Stati, a tassi del 10-14%.
Nel 2021, in Europa, oltre 1,1 milioni di decessi sono stati causati dal diabete, che rappresenta la quarta causa di morte nell’Unione Europea. Secondo i dati ISTAT, la prevalenza del diabete diagnosticato in Italia è di circa il 5,9% (5,9% negli uomini, 5,9% nelle donne) pari a oltre 3,5 milioni di persone, con un trend in lento aumento negli ultimi anni. La prevalenza aumenta al crescere dell’età fino a un valore del 21% nelle persone con età uguale o superiore a 75 anni. Esiste una forbice molto ampia tra le regioni dove si passa dal 3% della provincia Bolzano al 7-8% della Calabria. I dati ISTAT relativi all’attività fisica dimostrano che le Regioni con più alta sedentarietà segnalano un maggior numero di casi.
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