Questa è la conclusione del più grande studio sull’integrità dei ricercatori condotto nei Paesi Bassi dall’Amsterdam University Medical Center. Dall’analisi dei quasi 7.000 questionari compilati dai ricercatori olandesi è emerso che più di metà fa ricorso regolarmente a pratiche di ricerca discutibili e l’8% ha ammesso di aver compiuto scorrettezze gravi negli ultimi tre anni. Lo studio ha anche trovato un’associazione tra frequenza delle condotte scorrette e pressione alla pubblicazione, osservando che gli studenti di dottorato sono leggermente più inclini a questo tipo di comportamenti. Non ci sono motivi per pensare che i Paesi Bassi siano in una condizione peggiore degli altri, anzi. Dopo il caso dello psicologo Diederik Stapel, che per anni falsificò i dati pubblicati in decine di articoli scientifici, le istituzioni hanno lavorato intensamente per promuovere l’integrità nella ricerca, approvando nel 2018 un codice di condotta nazionale. Segue l’interessante articolo, in lingua inglese.