30Tai Chi, Qigong e Yoga possono avere un ruolo terapeutico nel trattare la depressione maggiore. E sono sicuri, facilmente accessibili.
I medici devono tenerne conto ed eventualmente raccomandarli per la cura sintomatica di questo problema. A dirlo è uno studio apparso lo scorso agosto e condotto da Università cinesi, di Hong Kong insieme ai colleghi di Boston, Richmond e Baltimora.
Ricordano che un’analisi simile, anch’essa molto recente, non aveva trovato gli stessi benefici sulla depressione con gli esercizi non-meditativi come l’andare in bicicletta, nuotare, fare jogging o stretching. Al contrario, Tai chi, Yoga e Qigong (“esercizi meditativi” come vengono definiti dagli Autori) si mostrano efficaci contro ansia, depressione e disturbi del sonno. Non è la prima volta che viene indicato questo tipo di beneficio.
In estrema sintesi il gruppo di ricerca ha analizzato i dati di tutti gli studi randomizzati precedenti in una metanalisi. E hanno visto che, effettivamente, il movimento meditativo riduce la gravità di ansia e depressione. Inoltre, nei pazienti si nota un significativo miglioramento dei tassi di remissione e dei tassi di risposta ai farmaci usati per questi disturbi. Non si segnala alcun tipo di evento avverso.
Nelle conclusioni, gli Autori scrivono: «la review sistematica, basata sulla letteratura esistente, suggerisce che i movimenti meditativi possano proporsi come efficaci interventi per alleviare il sintomi della depressione maggiore». Enfatizzare questi effetti terapeutici – continuano – è importante per proporre un’utile opzione ai trattamenti convenzionali (farmaci e psicoterapia). Tai chi, Qigong e Yoga dovrebbero essere considerati dai medici per raccomandarli ai pazienti. Si attendono ulteriore ricerche per rafforzare l’evidenza.
Come può funzionare? Dipende dal punto di vista. Per la medicina tradizionale cinese, per esempio, tutto dipende dal flusso del Qi che, in presenza di blocchi, può dare origine a problemi somatopsichici. Tai chi e Qi gong intervengono proprio agevolando il flusso del Qi in maniera armonica. Per la scienza occidentale, invece, una possibile spiegazione risiede nella tecnica di respirazione connessa ai movimenti meditativi: agisce in profondità sui neutrasmettitori che influenzano lo stato dell’umore e dunque il rischio depressione.