Il 21/1/22 dieci associazioni sanitarie (comprendenti medici e odontoiatri, psicologi, farmacisti, biologi, infermieri, fisioterapisti, veterinari ecc.) e un sindacato hanno costituito la SIM, Società Italiana di Medicina, Unione di associazioni sanitarie. Di seguito pubblichiamo il Manifesto di intenti.
Siamo medici e odontoiatri che rivendicano il diritto-dovere di operare in piena libertà e autonomia, senza alcuna pressione, imposizione o condizionamento economico, politico o di qualsiasi natura. Intendiamo tutelare la salute dei nostri pazienti individuando le cure migliori per quanti richiedano la nostra assistenza, nel rispetto del codice deontologico, del dettato costituzionale, nell’interesse della intera collettività.
Riconosciamo la Medicina basata sulle Prove (EBM) quando si ispira ai principi della prevenzione primaria, della profilassi e della terapia personalizzata, funzionale al mantenimento o al ripristino della salute, intesa come rispetto del fisiologico equilibrio dinamico dei bioritmi circadiani dei sistemi neuro-endocrini. Non accettiamo l’approccio riduzionistico della Medicina Moderna, basata sulla valutazione dell’organo singolo e delle sue funzione e NON sulle correlazioni esistenti tra l’organo malato e ogni altro organo e di come questi si influenzino tra loro, agendo quindi sulla salute generale del corpo nella sua complessità e interezza. Non consideriamo la Medicina una scienza, ma un’arte che attraverso lo studio dell’anatomia, della fisiologia, della biologia, della biochimica, dell’antropologia, ci permette di conoscere le esigenze funzionali, organiche, psichiche, spirituali dell’essere umano per mantenersi in salute. La medicina è una e ha basi scientifiche, ma richiede anche vicinanza, etica, disponibilità all’assistenza, umanità, empatia, ascolto, competenza, coraggio.
Oggi la formazione del medico è sottoposta a forti condizionamenti economici e politici, ed il suo operato è limitato da linee guida stilate da società scientifiche non sempre prive di conflitti d’interessi. Inoltre, l’aggiornamento medico scientifico inerente le tecnologie diagnostiche e i dispositivi sanitari è in parte finanziato direttamente dall’industria farmaceutica. La sola espressione di dubbi o perplessità viene oggi punita, come se non fosse parte integrante del processo decisionale di cura. Rivendichiamo dunque il diritto di esercitare il nostro sacro e prezioso lavoro di medici in piena libertà e indipendenza, senza conflitti di interessi e senza dover rendere conto ad entità economiche terze: il nostro obiettivo è e dovrà sempre restare la tutela della salute dell’essere umano: intesa in senso fisico (assenza di malattia), psichico, sociale e spirituale.
I modelli di salute, sanità e cura che intendiamo promuovere e sviluppare devono agire sui determinanti di salute, anche ambientali, socio-economici e culturali, devono privilegiare la cura della persona e non della sola malattia, favorendo un adeguato stile di vita (alimentazione e attività fisica salutari, esposizione alla luce solare, aria pura, ambienti sani, sana socialità) evitando quanto più possibile il ricorso a farmaci, secondo l’antico principio del “Primum non nocere”. Contrasteremo la medicalizzazione della salute, l’invenzione delle malattie e denunceremo i trattamenti inefficaci legati alla sola logica del profitto, lottando per l’indipendenza del sistema sanitario e della ricerca scientifica e contro tutti i conflitti d’interessi.
La protezione della salute collettiva non potrà dunque fare leva su obblighi e costrizioni, che possano contrastare i diritti costituzionali e ogni decisione medica non potrà mai ledere la dignità di ogni singolo individuo e della sua collettività, sia durante la sia vita sia nel momento di accompagnamento alla morte. Rivendichiamo dunque, insieme a tutti gli altri operatori sanitari, senza i quali il nostro lavoro sarebbe impossibile, la nostra dignità di medici, per poter operare in piena libertà e indipendenza di giudizio, senza alcuna costrizione economica, politica o amministrativa, liberi di esprimere i nostri dubbi e di ampliare le nostre conoscenze sulle cure, con l’obiettivo primario di tutelare la salute dell’essere umano.
Rifiutiamo di asservire il nostro lavoro agli interessi economici o sociali dell’industria o della politica, impegnandoci invece al pieno rispetto della libertà di scelta di cura. La Società di Medicina accoglierà i singoli operatori e le Associazioni che vorranno impegnarsi in questo processo di cambiamento, di ricerca, di formazione, di cura dei singoli cittadini e di tutta la popolazione.
www.societaitalianamedicina.it
In sintesi
- Sì alla libertà di cura del medico
- Sì alla libertà di scelta del paziente
- No al conflitto di interessi
- No all’asservimento ad interessi economici
- No alla medicina difensiva
- No a linee guida preconfezionate
- Sì a prevenzione e stile di vita
- Sì alla medicina “evidence-based”
- Sì al salutare esercizio del dubbio medico
- Sì alla dignità e alla sacralità del lavoro del medico
- Sì al rispetto dei principi costituzionali
- Sì a una medicina umana, empatica, di ascolto
- Per una cura della persona e non “della malattia”
- Valorizzando il contributo di ogni altra figura sanitaria
- Nel rispetto del “Primum non nocere”
- Per una piena salute fisica, psichica, sociale, spirituale
Luca Speciani, direttore de L’altra medicina e cofondatore della SIM, ha rilasciato un’intervista, pubblicata sul quotidiano La Verità. Qui sotto il link per leggerla.
https://www.facebook.com/1622886777/posts/10223632068902775/?d=n