Milioni di millennials nel mondo spendono ore e ore ogni giorno a esplorare i feed dei social e a consultare risorse online. Il digitale fa innegabilmente sempre più parte del nostro quotidiano – ma quali sono le conseguenze del tempo speso nell’utilizzo di dispositivi digitali sulla nostra salute? Lenstore ha condotto un nuovo studio che analizza i paesi più digital-dipendenti al mondo.
Considerando il tempo speso di fronte agli schermi digitali, i filippini sono tra le popolazioni più accanite nell’uso dei telefoni cellulari e hanno totalizzato una media di dieci ore al giorno a contatto con dispositivi digitali dallo scoppio della pandemia (17 minuti in più rispetto a gennaio 2020). Seguono nella lista il Sudafrica e il Brasile, con una media di 9,39 e 9,34 ore al giorno di fronte agli schermi. I giapponesi invece tendono a spendere meno tempo nell’uso di telefoni cellulari, registrando una media di 4,30 ore al giorno; battono gli olandesi di soli 15 minuti. La Germania, la Danimarca e la Francia registrano una media di cinque ore al giorno di fronte agli schermi. Secondo i risultati dello studio, tra tutti i paesi europei, i danesi fanno più affidamento sul web. Infatti, in Danimarca il 98% della popolazione utilizza internet e il 71% è iscritta ai social. La Svezia si classifica al secondo posto, con il 96% della popolazione su internet. Inoltre, registra la percentuale più alta di utenti iscritti ai social (73% della popolazione) e, come la Danimarca, ci sono tre connessioni da telefoni cellulari per ogni due abitanti. Il Regno Unito segue la Svezia al terzo posto per utenti social media, con il 66% della popolazione presente sui social. Noi italiani siamo al decimo posto. Durante lo scorso anno, l’utilizzo del computer e dei telefoni cellulari è aumentato esponenzialmente a livello globale. Secondo i dati, il 76% della popolazione mondiale tra i 16 e i 24 anni trascorre più tempo di fronte agli schermi, mentre il 45% ha aumentato il tempo speso sul computer portatile. Infine il 34% della popolazione mondiale tra i 16 e i 24 anni ha aumentato il tempo speso a guardare la TV, mentre il 22% spende più tempo sui tablet. La psicoterapeuta Akua K. Boadteng ha notato un aumento nell’uso del tempo davanti allo schermo in quasi tutti i suoi pazienti. “Questa tendenza creatasi lo scorso anno può essere dovuta – in molti casi – al lavoro da casa. Un altro fattore contribuente è sicuramente la mancanza di interazioni sociali e la ricerca di conforto sui social. In più, al giorno d’oggi si tende a socializzare molto di più sui social. Lavorando sugli schermi, connettendosi sugli schermi e rilassandosi attraverso l’uso degli schermi, si è diventati dipendenti da questi nuovi sistemi”.
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