Utilizzo della Nutraceutica e della fitoterapia a supporto e nella prevenzione

Health care researchers working in life science laboratory. Young female research scientist and senior male supervisor preparing and analyzing microscope slides in research lab.

Domani 25 novembre 2021 dalle ore 20 alle 22.30 si svolgerà il Laboratorio pratico della Scuola di Alta Formazione “EPIGENETICA, BIOFISICA E NUTRIZIONE L’EVOLUZIONE DALL’APPROCCIO MULTIDISCIPLINARE ALLA SALUTOGENESI NELL’ERA DELL’INQUINAMENTO” realizzata in collaborazione con Epinutracell s.r.l.
Eccezionalmente la partecipazione sarà aperta anche ai non iscritti alla Scuola.

Per partecipare ci si può iscrivere tramite il link che segue:
https://attendee.gotowebinar.com/register/7067620477627840526

Oppure: PER INFORMAZIONI ED ISCRIZIONI CHIARIMENTI
Provider ECM e Segreteria organizzativa U.P.A.I.Nu.C.
Dr.ssa Monica Grant; Dr.ssa Giovanna Barbato
Tel. 346.9860092 – 331.7212974

Docente: Il Prof. Mauro Miceli Biochimico Nutrizionista, Docente del corso di Laurea in Tecnologie di Laboratorio Biomedico Università di Firenze.

Argomento: “La Nutraceutica endocellulare applicata“.

Perché integrare?
L’importanza di una integrazione ottimale a base di ossigeno vitamine e minerali, l’inquinamento ambientale e uno stile di vita incongruo contribuiscono in varia misura ad alterare il nostro stato di salute, intendendo con questo termine non la semplice assenza di malattia, ma la sensazione percepita e l’evidenza oggettiva di completo benessere psico-fisico e socio-culturale, in armonia con la natura e l’ambiente che ci circonda.
In particolare, agenti fisici (radiazioni ultraviolette, campi elettromagnetici, etc.), agenti chimici (benzene, idrocarburi clorurati, diossina, pesticidi, prodotti della combustione del fumo di sigaretta, metalli pesanti, etc.) e agenti biologici (virus, batteri, funghi, tossine, etc.) minano continuamente le funzioni del nostro organismo fino a favorire o causare l’insorgenza di numerose malattie, non solo attraverso un’interazione diretta con i nostri sistemi biologici ma anche indirettamente, contaminando l’aria che respiriamo, l’acqua che beviamo e gli alimenti di cui ci nutriamo. Gravi le ripercussioni che tutto ciò comporta sulla qualità della nostra vita. Persino i pensieri che evochiamo e le emozioni che proviamo, infatti, possono risultare negativamente condizionati.
D’altra parte, per scelta personale o per condizionamenti socio-culturali, e, dunque, ambientali, anche lo stile di vita, se scorretto, può, attraverso un’alimentazione incongrua e/o un’attività fisica inadeguata, assieme al sovraccarico e/o l’inadeguata rimozione di cataboliti tossici, diventare di per sé un fattore di morbilità o, addirittura, di mortalità.
Infatti, quantunque possa apparire paradossale “contemplando” l’enorme complessità delle reazioni chimiche coinvolte nel metabolismo cellulare, è dall’energia scaturita dalla reazione tra questi due comunissimi elementi – opportunamente modulata a livello della catena respiratoria mitocondriale – che derivano tutti i fenomeni vitali (assorbimento, digestione, assimilazione, secrezione, escrezione, movimento, accrescimento, riproduzione, etc.).

L’ossigeno è trasportato dall’atmosfera ai mitocondri grazie agli apparati respiratorio e cardiocircolatorio, mentre l’idrogeno è “estratto” da specifiche “deidrogenasi” direttamente dai nutrienti (glucosio, acidi grassi, amminoacidi e loro intermedi metabolici), introdotti con l’alimentazione sotto forma di precursori macromolecolari (amido, trigliceridi, proteine) e veicolati all’interno della cellula grazie all’apparato digerente ed al sistema vascolare. Appare evidente, in definitiva, che se la “domanda” di ossigeno, attraverso la zione, e/o quella di idrogeno, attraverso l’alimentazione, non sono adeguate al fabbisogno tissutale, la cellula andrà incontro, nel breve o nel medio termine, al  depauperamento delle proprie riserve energetiche, allo scompenso metabolico e a tutte le indesiderate conseguenze da ciò derivanti (alterazioni dell’omeostasi ionica, turbe della permeabilità di membrana, attivazione di enzimi litici etc.), fino alla necrosi o all’apoptosi oppure, subentrando altri cofattori, alla trasformazione neoplastica.
Fino alla metà degli anni ‘50 si riteneva che l’ipossia fosse l’unico evento indesiderato in qualche modo riconducibile ad un alterato “metabolismo” dell’ossigeno. In realtà, studi relativamente recenti hanno dimostrato che anche l’aumento della disponibilità dell’elemento – iperossia – può essere pericoloso, specialmente se consegue ad una transitoria ipossia (fenomeno della Ischemiariperfusione), in quanto fa aumentare la probabilità di generare in maniera incontrollata specie chimiche altamente reattive, quali il radicale idrossile ed il perossido di idrogeno, responsabili del cosiddetto stress ossidativo. Infiammazione e sistema immunitario Vogliamo portare l’attenzione sul cambiamento radicale nell’approccio degli studi di settore.
L’obbiettivo è quello di spostare il focus dalla sintomatologia ai processi biologici e biochimici che stanno alla base dell’infiammazione (comune denominatore di diverse patologie cronico-recidivanti e degenerative). I ricercatori inoltre stanno dedicando sempre più interesse al ruolo del sistema immunitario nel processo infiammatorio e agli effetti dell’attivazione immunitaria.
La risposta farmacologica, che agisce in acuto sul sintomo, sta perdendo centralità. L’obiettivo ora è ristabilire l’equilibrio dell’organismo, per metterlo in condizione di reagire in modo “controllato” agli stimoli esterni. Risolvere quindi il processo infiammatorio, invece che tentare di bloccarlo.

Il ruolo dello stile di vita

Diversi ricercatori e clinici, inoltre, sottolineano da sempre la differenza tra invecchiamento cronologico (dovuto alla senescenza delle cellule) e invecchiamento non programmato.
L’invecchiamento non programmato è quello determinato da stile di vita, raggi UV, dieta, fumo, alcool, stress. Ed è un tipo di invecchiamento che può essere rallentato intervenendo su alimentazione, integrazione alimentare e stile di vita. “Allenare” l’organismo, per migliorare le sue capacità di auto-difesa e risoluzione del danno è l’ambizioso obiettivo della comunità scientifica internazionale. Lo stesso obiettivo che da tempo guida la ricerca&sviluppo di EPINUTRACELL.

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