È innegabile che lo zucchero rappresenti un rischio per la nostra salute, tanto che da anni esistono raccolte firme per introdurre una tassazione sullo zucchero agli alimenti. Il problema è che le aziende che fanno dello zucchero il primo ingrediente dei loro prodotti, dai dolciumi alle bevande gassate, fanno di tutto per evitare che questa legge passi al governo. Considerato poi che lo zucchero costa pochissimo, è ancora più difficile accettare che diventi un veleno da tassare come il fumo o l’alcol.
Sono centinaia i lavori scientifici che correlano il consumo di zuccheri aggiunti con l’induzione di ingrassamento, e con tutto il corollario di patologie derivate come diabete e malattie cardiovascolari. Il costo sanitario delle terapie richieste dal paziente diabetico è in continua crescita, tra complicanze cardiovascolari, retinopatie, problemi neurologici e amputazioni di arti. Sottovalutare il problema da parte di chi sia preposto al controllo della salute pubblica è atto altamente omissivo di cui qualcuno dovrà prima o poi prendersi la responsabilità.
Perché è difficile non dolcificare
Per motivi evolutivi, il nostro cervello ricerca attivamente lo zucchero in quanto la dolcificazione attiva delle aree cerebrali preposte alla gratificazione, che ci spingono a consumarne in eccesso. Dissuadere i consumatori a “dolcificare” è complesso: per questo lo zucchero è un grande rischio per la nostra salute.
Una sola bustina di zucchero nel caffè o nel tè apporta 6g di glucosio e fruttosio; una cifra enorme, se si pensa che tutti i nostri 5 litri di sangue contengono mediamente 2,5 g di glucosio. Ancora più chiaro è l’effetto di una lattina di bevanda gassata, che di grammi ne contiene 35.
Leggere le etichette
Imparare a leggere le etichette è un primo passo di consapevolezza. Acquistare un alimento che contenga come primo ingrediente uno zucchero, può non rivelarsi alla lunga una scelta intelligente, anche se questo consente al produttore di tenere un prezzo molto basso (lo zucchero costa pochissimo).
Disincentivare lo zucchero
L’associazione di medici di segnale ha elaborato con uno studio legale milanese una sorta di “diffida gentile” verso gli enti pubblici che espongano i distributori automatici di cibi spazzatura in scuole, ospedali, centri sportivi, biblioteche.
Esistono infatti leggi dello stato (in particolare il D.Lgs. 502/92 e relative integrazioni 2007 e la Legge 128/13) che con precisione disincentivano presso tutti i luoghi pubblici e le scuole di ogni ordine e grado la somministrazione di alimenti e bevande contenenti un elevato apporto di sostanze dannose per la salute quali zuccheri semplici aggiunti, dolcificanti, farine raffinate, grassi trans, nitriti, nitrati.
Per proteggere la salute di tutti, soprattutto quella di bambini e ragazzi, è necessario pretendere dagli organi preposti una maggiore attenzione verso i cibi spazzatura a cui sono quotidianamente esposti.