Alla fine dell’Ottocento il medico svizzero Maximilian Bircher-Benner era alle prese con i suoi pazienti del sanatorio di Zurigo. Come aiutarli a superare la malattia? Invece di puntare sui farmaci, Bircher-Benner si convinse che bisognava giocare sull’alimentazione e sullo stile di vita: sveglia all’alba, a letto alle 9 di sera, attività fisica in mezzo alla natura e…Müesli. Diceva che la sua vera fonte di ispirazione non erano i colleghi delle cliniche tedesche ma i pastori delle Alpi svizzere. In questo senso Bircher-Benner può essere considerato uno degli antesignani della moderna naturopatia: nella sua ottica ogni malattia origina da un rapporto squilibrato tra l’uomo e la Natura.
Il Müesli si basa sulle osservazioni della dieta dei montanari attorno a Zurigo. Basta con il pane e la carne: si deve puntare su semi oleosi, avena integrale tra i cereali, latte o panna e frutta. Una ricetta che oggi diremmo ispirata alla filosofia raw food”. In poco tempo, la fama del Müesli si divulga anche tra le famiglie borghesi d’Oltralpe ma nel resto del mondo bisognerà aspettare gli anni Sessanta del Novecento: quando il nuovo interesse per vegetarianesimo e naturismo susciterà l’interesse dell’industria alimentare per il Müesli svizzero e, negli Stati Uniti, per i Corn flakes di mais di John Harvey Kellogg, anche lui soprintendente in un sanatorio all’inizio del Novecento.
La ricetta originale
Esistono sul mercato numerosi tipi di Müesli, con vari ingredienti. In origine, però, la ricetta era più semplice e, anche oggi, possiamo prepararla in casa.
● Un cucchiaio di fiocchi d’avena resi morbidi con poca acqua
● Il succo di mezzo limone
● 2 cucchiai di latte o un cucchiaio di latte condensato
● Una mela grattuggiata al momento, compresa la buccia
● Una spolverata di nocciole o di mandorle ridotte in piccoli pezzi.