Non c’è alcuna difficoltà. E’ sufficiente disporre di semi di sesamo, facilmente reperibili, e sale marino. Ci sono almeno tre motivi per consumare questo semplice alimento.
Primo motivo: il sesamo è una fonte vegetale ricchissima di calcio. La composizione delle nostre ossa è in buona parte dovuta al calcio. Per questo motivo, dovunque, si invita a consumare latte e latticini, che effettivamente sono molto ricchi di calcio. Ma ci sono anche alcuni motivi per non farlo. Possiamo avere un apporto di calcio senza andare sul latte vaccino? Sì, il sesamo, come altri alimenti vegetali, apporta calcio in grandi quantità. I semi si mettono nel mortaio per spezzarli (operazione importante), insieme ai cristalli di sale, e poi si distribuiscono dove volete: insalate, zuppe, o quant’altro.
Poi c’è un secondo motivo per puntare sui semi di sesamo. Secondo la macrobiotica giapponese, che forse non sarà più "di moda" ma che conserva al suo interno molte informazioni, il gomasio, cioè il sale di sesamo, rafforza la digestione e allevia gli stati di affaticamento. E anche alcuni dolori come il mal di testa.
Consigli per preparare il gomasio:
Se usate il gomasio come condimento si tratta solo di mettere nel mortaio 8 parti di semi di sesamo e 2 parti di sale marino.
– Non abbrustoliteli per non perdere altri principi nutrizionali come gli omega 3.
– Preparate il gomasio al momento, per lo stesso motivo (il sesamo contiene anche vitamina B).
– Quando schiacciate nel mortaio ("suribachi", nella versione giapponese) non è necessario ridurre in polvere, bisogna solo rompere tutti i semini. Questa miscela si usa come sale culinario, da mettere sui cibi.
Terzo motivo per consumare gomasio, l’argomento viene dall’India.
Il sesamo è una pianta tropicale, in India si conosce da sempre. Tra l’altro, i semi contengono molte proteine. Se ne ricava anche un olio, molto interessante dal punto di vista dei nutrizionisti moderni. E’ uno dei condimenti più antichi, e per condimenti intendiamo qualcosa da aggiungere ai piatti per dare una particolare nota di gusto. Si dice anche che il sesamo sia stato una delle prime piante coltivate consapevolmente dall’uomo, molte migliaia di anni fa.
In India, il consumo di sesamo è antichissimo e ancora oggi l’India è il maggior produttore di sesamo (la Cina segue a ruota). Tutto risale alla misteriosa e ancora oggi, per molti versi, ignota cultura della valle dell’Indo. Per questa cultura, da cui deriva ad esempio lo Yoga, il sesamo era un dono degli Dei. Si doveva usare per scopi religiosi. Certo anche come cibo, ma il cibo a quell’epoca era concepito come un momento di incontro col soprannaturale. Uno dei piatti più popolari era riso e sesamo.
In sanscrito il sesamo si dice "tila", che indica qualcosa che noi potremmo tradurre come "piccolo", i piccoli semi.
A quei tempi era cibo per le feste. Ma si diceva anche che bisognava darlo ai bambini perché crescessero "buoni denti" e buone ossa. Esattamente quello che dice oggi la scienza nutrizionista.