Non una sorpresa ma una conferma importante: poche noci consumate ogni giorno migliorano memoria, attenzione e velocità nel processare le informazioni.
Bene per tutti, a prescindere dall’età e dal sesso. La segnalazione questa volta proviene dalla UCLA di Los Angeles che ha incrociato i dati su cognizione e stili alimentari raccolti nello studio NHANES.
Così Lenore Arab, una delle autrici dell’indagine: «è stato grande vedere la forza dell’evidenza di questo studio condotto sulla popolazione americana, dall’età di 20 anni fino ed oltre 60 anni. Dimostra l’effetto neuroprotettivo del mangiare le noci; in quantità assolutamente realistiche, solo poche noci al giorno, circa 13 grammi».
A che cosa si deve l’effetto delle noci sulle funzioni cognitive? Non è ancora ben chiaro ma l’attenzione si concentra sulle sostanze antiossidanti presenti nelle noci, sulla combinazione di vari minerali e vitamine e sul contenuto di acido alfa-linolenico, di cui sono note le azioni positive sulla salute del cuore e del cervello. Insomma un integratore alimentare già presente in natura e a bassissimo costo.
«Non capita tutti i giorni che i risultati di una ricerca possano essere riassunti con una frase così semplice: consumare una manciata di noci al giorno, come snack o parte di un pasto, può aiutare a migliorare la salute cognitiva».
I risultati, inoltre, si aggiungono a un crescente corpo di evidenze sugli effetti positivi delle noci nella prevenzione o rallentamento dei deficit cognitivi legati all’età.
Lo studio NHANES
Lo studio NHANES (National Health and Nutrition Examination Surveys) è in realtà un vasto programma di studi appositamente disegnati per valutare gli effetti delle scelte nutrizionali sulla salute. I partecipanti hanno dato il loro consenso ad essere intervistati e sottoposti ad esami fisici dagli specialisti.
Nel corso degli anni, i dati raccolti sono stati variamente analizzati per mettere a fuoco un determinato problema e il potenziale preventivo degli alimenti. L’ultima analisi, di cui parliamo in questo post, ha riguardato appunto gli effetti delle noci sulle performances ai test cognitivi.
Si è così potuto vedere che le persone adulte che consumano una media di 10-13 grammi di noci al giorno se la cavano molto meglio ai test neuropsicologici, rispetto a chi non ne consuma affatto.
Tra i test utilizzati c’è anche l’SRT (Story Recall Test) che valuta la funzione della memoria verbale, quella che permette di tradurre i nostri pensieri in parole. Questo test viene utilizzato nel normale setting clinico per valutare i deficit cognitivi.
Arab L, Ang A et al, A Cross Sectional Study of the Association between Walnut Consumption and Cognitive Function among Adult US Populations Represented in NHANES –The Journal of Nutrition, Health and Aging dicembre 2014
http://link.springer.com/article/10.1007/s12603-014-0569-2
A Cross Sectional Study of the Association between Walnut Consumption and Cognitive Function acido alfa-linolenico alzheimer Ang A Arab L attenzione deficit cognitivi demenza funzione cognitiva lenore arab memoria National Health and Nutrition Examination Surveys neuroprotettivo neuropsicologici nhanes noci prevenzione Story Recall Test test The Journal of Nutrition ucla