E’ il prodotto di un microrganismo, il Saccharomyces cerevisiae. Non sostituisce una buona alimentazione ma può felicemente integrarla. Le forme più comuni di lievito di birra in commercio sono l’alimentare secco a scaglie e il secco deattivato in compresse. Quali benefici può portare?
Il punto di forza
Si considera un immunostimolante grazie all’azione dei beta-glucani del lievito sulle pareti dell’intestino. «Questa risposta – ci spiega il fitoterapeuta Andrea Lugli, già docente di master sul tema presso le università di Pavia e Bergamo – equivale più o meno al messaggio “stai all’erta!”». Infatti, proprio nell’intestino, apparato a diretto contatto con l’ambiente esterno attraverso il cibo che mangiamo, si svolge un’azione di monitoraggio: se introduciamo, ad esempio, microrganismi nocivi viene stimolato il sistema immunitario scatenando una risposta difensiva. Un meccanismo che funziona anche a distanza, cioè sulle vie respiratorie.
Altri benefici: anche contro raffreddori e influenze
«Questo stato di fisiologica allerta produce, per così dire, un’eco anche in siti distanti, come le vie respiratorie», continua Lugli. Alcuni studi suggeriscono che il lievito di birra, con i suoi beta-glucani, possa contribuire a proteggere dal raffreddore cronico e aumentare le difese immunitarie dopo un esercizio fisico intenso. E’ anche un tonico nei periodi di stanchezza, spesso caratterizzati da un calo delle difese immunitarie.
Non mancano la “B” e le proteine
Significativo anche l’apporto di vitamine del gruppo B: come è noto in farmacia gli integratori del complesso B sono tra i più venduti, sovente su consiglio del medico. Ebbene, una quota significativa di queste vitamine si trova anche in questo alimento. Notevole, inoltre, l’apporto di proteine.
Quanto se ne può prendere?
«Il dosaggio è relativamente libero», osserva Lugli. «Ma mai esagerare. Del lievito di birra alimentare, in scaglie, si possono suggerire 1-2 cucchiai al giorno, di quello in compresse deattivato tipicamente l’equivalente di 3-5 grammi di lievito». Esistono poi prodotti di lievito di birra arricchiti, ad esempio con cromo (per problemi di glicemia) o con selenio (antiossidante).
Cautele d’obbligo
Prudenza nell’assumere il lievito di birra in alcune circostanze:
– Chi soffre di allergie respiratorie o ha uno skin Prick test positivo alla Candida o soffre di dermatite dovrebbe sottoporsi a una visita allergologica per escludere problemi con questo prodotto.
– Chi soffre di candidosi non prenda il lievito di birra fino alla risoluzione.
– Attenzione a non esagerare in caso di gotta.
– Controindicato in corso di terapia con alcuni farmaci anti-depressivi.
Ricordiamo infine che i beta-glucani sono presenti anche in alcuni funghi medicinali, come in certe piante e cereali. Quelli dell’avena sono noti per la loro azione anti-colesterolo.
BIBLIOGRAFIA
Tratto da “Il lievito di birra, una spinta al sistema immunitario” di Andrea Lugli, L’altra medicina magazine , n° 51