La prima colazione andrebbe considerata un “rito di passaggio” e in quanto tale coltivata con intelligenza. Perché non nutre solo il corpo ma anche la psiche. Ne abbiamo parlato con Gianna Schelotto, psicoterapeuta e autrice di diversi libri di divulgazione su temi psicologici.
Dottoressa Schelotto, perché la prima colazione si deve considerare un appuntamento importante anche per la salute e il benessere psichico?
Perché il risveglio e la prima colazione rappresentano un momento di passaggio dalla notte al giorno. Un “ponte” tra due diversi atteggiamenti. La notte è dedicata al riposo, al sogno, mentre durante il giorno entriamo in attività, spendiamo energia. Inoltre, passiamo da uno stato di incoscienza alla consapevolezza. Lo dobbiamo fare nel modo migliore. Come in tutti i momenti di “passaggio” lasciamo il vecchio per trovare il nuovo.
Purtroppo, spesso si va di corsa…
Dobbiamo trovare il tempo necessario per la prima colazione. Altrimenti è un’occasione persa. Dobbiamo considerarla un rito preparatorio e rispettarne i tempi. Ma spesso tutto si sacrifica sull’altare della fretta.
Per esempio? Per esempio oggi si usano sempre di più le macchinette espresso per il caffè, automatiche e veloci. Ma secondo me perdiamo qualcosa: pensi solo ai gesti di caricare la moka, metterla sul fuoco e poi aspettare: pochi minuti da dedicare a noi stessi e ai nostri cari.
Un momento importante anche per la vita famigliare.
Certamente. Nel passaggio dalla notte al giorno, impostiamo nel modo migliore la giornata. Abbiamo delle conferme, rinsaldiamo un legame e, quando usciamo, continuiamo a rimanere uniti. A volte, soprattutto se l’umore non è alto, può sembrare che il giorno che ci aspetta sia troppo pesante, difficile. Durante la prima colazione possiamo iniziare ad attrezzarci per affrontarlo. Trovare le nostre risorse psicologiche.
Nell’ottica psicologica, quali cibi preferire e perché?
I cibi, oltre al loro valore nutrizionale, conservano anche una valenza simbolica. Credo che il valore più importante per la scelta degli alimenti sia la leggerezza. Meglio optare per cibi che accendano in noi le idee di energia e leggerezza. L’energia è necessaria per lavorare e rapportarsi agli altri, ma l’impronta della leggerezza è altrettanto importante.
Quali alimenti rispondono a queste caratteristiche simboliche?
Sicuramente i cereali. Suggeriscono l’idea di un legame con la natura perché rimandano al campo di grano, alla spiga, simboli molto potenti per noi. Ritengo che ci sia un legame con l’idea dell’origine di vita, che rimanda all’inizio, a qualcosa che comincia. E tutto quello che inizia è “leggero”, come deve essere la nostra giornata, non oppressa dalle vicende precedenti, da quello che ci portiamo dietro.
Perché è importante recuperare un approccio più naturale nella scelta degli alimenti?
C’è anche chi parla di un eccesso di retorica in questo “ritorno al naturale”… Penso che uno stile di vita naturale, perseguito con intelligenza, ci permetta di tornare a noi stessi, a quello che siamo come parte della natura. Dunque possiamo anche tornare alla nostra individualità, al nostro se interiore. Durante il giorno dovremo avere a che fare con molte cose e situazioni artificiose, e corriamo il rischio di andare in automatico, senza spazi per noi. Per questo è importante iniziare bene la giornata, e il rito della prima colazione può fare la differenza.
Si ringrazia la Dott.ssa Schelotto, Ambasciatrice di Kellogg’s Special K