Noi la conosciamo come pianta ornamentale, adatta a costruire siepi robuste, spinose e impenetrabili. Ma anche questa pianta, ora, è sottoposta a sperimentazione medica.
Si conosce come Maclura pomifera (nella foto). Premessa: la pianta è reperibile, ma non va consumata perché presenta effetti tossici. Proviene dal Nord America dove è detta Arancio degli Osange (una tribù indiana). I nativi la usavano come medicina, in adeguate preparazioni per la congiuntivite, oppure per trarne un colorante e soprattutto per costruire archi da freccia poiché il legno è resistente ed elastico. Da noi viene importata nell’Ottocento.
La ricerca medica ora si sta interessando a questa pianta*. E in particolare ad alcune sostanze di cui Maclura possiede il copyright, non si trovano in altre piante. Spicca la pomiferina: la ricerca in fitoterapia ne suggerisce un uso potenziale come anti-tumorale e come terapia topica contro vari tipi di infiammazioni cutanee (eczema, psoriasi, alcuni tipi di alopecia, eccetera). Diamo tempo al tempo per vedere cosa ne potrà scaturire.
La Maclura, spesso citata come ‘cervello verde’ (perché effettivamente il frutto assomiglia alle circomvoluzioni del cervello), è una delle tante testimonianze della straordinaria inventiva del regno vegetale. Ne sappiamo ancora pochissimo, ma nel frattempo contribuiamo ad estinguere le specie selvatiche, distruggendo i loro habitat. Maclura è sopravvissuta perché è piaciuta dal punto di vista estetico e utilitario, altre migliaia di piante le perdiamo e basta, non sarà tramandato nemmeno il loro nome.
Maclura in medicina
Come dicevamo, siamo nelle fasi iniziali delle sperimentazioni secondo gli standard scientifici. Si è visto che la pomiferina inibisce alcuni enzimi necessari alla crescita di alcuni tumori, come quelli del colon. Appare anche in grado di uccidere le cellule staminali di tumori come il glioma, il più frequente tumore cerebrale. Le staminali sono le cellule che non si fermano mai e che costituiscono uno dei principali bersagli degli oncologi. Tutto questo, in realtà, dovrà essere approfondito, per comprendere meglio.
Questa sostanza è antiossidante e antinfiammatoria, meno comune è la sua azione rigenerante sulla pelle. Negli Stati Uniti vedono che stimola la produzione di elastina e collagene. Forse potrà essere utile per trattare cadute di capelli e ricostituire la pelle dopo i danni infiammatori.
Maclura pomifera è arrivata da noi nell’Ottocento in seguito a un’infezione che mise a repentaglio i gelsi, e quindi la bachicoltura (per produrre la preziosa seta). La pianta infatti è imparentata col gelso. Ma non si rivelò in grado di sostituirlo. E’ sopravvissuta, però, come pianta dei ‘siepai’, e ancora si può trovare in giro.
*Bioorg Med Chem Lett. 2007 Sep 1;17(17):4753-5
Neurochem Res. 2013 Oct;38(10):2105-13
Fitoterapia. 2014 Apr;94:164-71