L’omeopatia ha un ruolo nella cura delle tipiche malattie da raffreddamento invernali. I rimedi sono tantissimi, vediamone alcuni dei più comuni.
Per scegliere il rimedio più appropriato bisogna prestare attenzione alle caratteristiche dell’affezione. Per esempio: c’è dolore, prurito, bruciore, sensazione di secchezza? Dove? I sintomi peggiorano con il caldo e il freddo?
Bryonia alba
Quando è presente tosse secca che provoca dolore, soprattutto al petto. La persona colpita cerca di restare immobile per non peggiorare la situazione, si tiene il petto o la testa, trattiene il respiro. Ricerca la posizione seduta. Vuole restare da solo, non ama parlare. Si prova una sensazione si secchezza e aridità delle mucose che spinge a cercare acqua fresca.
3 granuli 5CH ogni 2 ore*
Rumex crispus
Il problema inizia con ostruzione nasale e mal di gola. Spesso è presente prurito che coinvolge anche la gola. Ci sono starnuti. Il naso cola abbondantemente. Il freddo peggiora la situazione: se la persona cerca di coprirsi la bocca (magari con un lenzuolo) per evitare di sentire l’aria fresca, è probabile che il rimedio sia proprio Rumex. Rimedio indicato nei soggetti in genere molto freddolosi.
3 granuli 5CH ogni 2 ore*
Spongia tosta
Naso, lingua e gola secchi e dolenti. Tosse dolorosa, anche con emissioni di sibili. Si aggrava parlando e mangiando cibi dolci. La tosse peggiora respirando aria calda ma migliora con bevande e cibi caldi.
3 granuli 5CH ogni 2 ore*
E per l’influenza?
Uno dei rimedi più utilizzati è Eupatorium perfoliatum. Si può somministrare quando compare febbre (non superiore a 38 gradi), dolori ossei, nausea, brividi (soprattutto dopo aver bevuto). Altri rimedi omeopatici per l’influenza sono Phosphorus, Dulcamara, Nux Vomica, Thus toxicodendron.
3 granuli 5CH ogni 2 ore*
Una regola da tenere sempre presente
Nelle prime fasi delle malattie da raffreddamento i sintomi possono essere molto pesanti. L’omeopatia può essere d’aiuto per alleggerire i sintomi. Tuttavia, è importante verificare che i miglioramenti siano rapidi: vuol dire che il corpo sta rispondendo alla terapia omeopatica. Se non si ottengono risposte nel giro di due giorni, è consigliabile non insistere e farsi vedere o rivedere da un medico.
* La posologia è solo indicativa: sintomi più o meno gravi richiedono diversi schemi terapeutici.