La nostra “finestra sul mondo” è sottoposta a continue sollecitazioni: polvere, smog, vento, allergeni e altro ancora mettono a dura prova il benessere degli occhi, aprendo la strada a disturbi che, se non trattati in modo adeguato, possono creare guai seri. L’approccio terapeutico più comune prevede l’utilizzo di farmaci “classici”, che in molti casi garantiscono la risoluzione del problema. Ma non è l’unica soluzione: i rimedi omeopatici si stanno dimostrando particolarmente efficaci, e spesso possono rappresentare la prima scelta. Ne abbiamo parlato con il dottor Giorgio De Santi, oculista e dirigente medico presso l’ospedale di Rho, in provincia di Milano.
“In base alla mia esperienza”, ci spiega, “la scelta omeopatica è, a tutti gli effetti, una valida opportunità terapeutica: questi rimedi donano un rapido sollievo, sono solitamente privi di effetti collaterali, possono essere somministrati a pazienti di tutte le età – anche ai portatori di lenti a contatto – e permettono l’uso concomitante di altre terapie farmacologiche, nel caso sia necessario”.
Quali sono le sintomatologie più diffuse a livello oculare che possono essere affrontate con successo con i rimedi omeopatici? “Fra i disturbi oculari che riscontro più frequentemente”, continua il dottor De Santi, “ci sono la congiuntivite, la disfunzione lacrimale, comunemente detta “occhio secco”, l’abrasione corneale, le emorragie sottocongiuntivali, i calazi e gli orzaioli. Questi disturbi risultano spesso fastidiosi e possono interessare diverse tipologie di pazienti”.
Vediamo dunque quali sono, nel repertorio omeopatico, i rimedi che ben si prestano all’impiego in mbito oculistico. “Per tutti i tipi di congiuntivite, sia irritativa sia allergica, consiglio la somministrazione di un collirio omeopatico a base di Euphrasia officinalis, sostanza che ha proprietà astringenti e antinfiammatorie”, prosegue il dottor De Santi. “In commercio questo collirio è presente anche con l’aggiunta di Chamomilla vulgaris, caratterizzata da proprietà sedative e decongestionanti. Ci sono poi tanti altri rimedi da assumere sotto forma di granuli e che si associano al collirio: Apis mellifica 15 CH, Aconitum napellus 9 CH, Bryonia alba 9 CH e tanti altri. In casi di episodi traumatici, l’Arnica montana è una garanzia…”.
Chiudiamo con una provocazione: l’omeopatia non gode di ottima fama negli ambienti ospedalieri, nei quali la figura classica del medico è quella maggiormente rappresentata… “Sì, è innegabile che l’impostazione terapeutica con farmaci di sintesi sia la più in voga”, conclude il dottor De Santi. “Io stesso li prescrivo quando ritengo che sia la scelta più mirata ed efficace per la pronta guarigione del paziente. Mi piace però sottolineare che l’atteggiamento da parte delle persone alla proposta omeopatica è molto cambiato negli ultimi anni: se fino a ieri il rimedio omeopatico veniva visto come un percorso improponibile e non gradito, oggi sono in molti a chiedermi interventi terapeutici in questa direzione, e questo è un segnale che reputo molto positivo”.