Nei testi classici dell’Ayurveda, un frutto tra molti si evidenzia per le sue proprietà che oggi definiremmo anti-aging: è l’amalaka (l’uva spina indiana).
Il frutto entra in molte ricette per le terapie rasayana, procedure finalizzate al ringiovanimento e alla rivitalizzazione del corpo. Che cosa significa rasayana? La parola è composta da ‘rasa’ e ayana’. Rasa, per l’antica medicina indiana, è il primo dei 7 tessuti che compongono il corpo. E’ il principio più sottile, che ha sede nel cuore, e che ‘sostiene e preserva il corpo intero mediante la propria azione il cui effetto è invisibile’. Il termine ‘ayana’ è il ‘percorso’, il ‘movimento’. Rasayana dunque significa: ‘Il percorso di rasa’.
Secondo questa visione, la circolazione di rasa nutre e supporta tutte le parti del corpo. In questo modo rasayana ripristina la giovinezza e blocca l’invecchiamento. L’Ayurveda identifica diverese terapie rasayana, e anche medicine rasayana che spesso tra gli ingredienti includono l’amalaka. L’albero è considerato sacro, e secondo la tradizione induista è una delle dimore di Vishnu.
Ma la scienza moderna che cosa dice su questo frutto?
Questi frutti, in effetti, sono davvero molto ricchi di vitamina C, ma anche di polifenoli ed altre sostanze antiossidanti. Sono stati osservati miglioramenti della glicemia e del profilo lipidico. E’ anche un potente antinfiammatorio e un disintossicante. Altri studi, non conclusivi per ora, hanno proposto l’amalaka nel trattamento della pancreatite, dell’artrite, dell’osteoporosi, della nefropatia e persino del cancro.
Nella farmacopea indiana, i frutti rientrano tra i costituenti di formule molto elaborate come Chyawanprash, che si prepara unendo più di 40 erbe, tuttora molto utilizzato per un gran numero di problemi fisici: rimedio ‘ad ampio spettro’ cui viene attribuita la capacità di portare beneficio alla digestione, di ridurre la tosse, la febbre, l’artrite, la debolezza fisica, la caduta dei capelli. Si dice anche che Chyawanprash migliori la performance mentale e sessuale.
Questo tipo di uva spina, dal gusto acido, amaro e astringente, è dunque uno degli ingredienti fondamentali della medicina indiana, e viene declinato in innumerevoli preparazioni. Si conoscono, peraltro, anche molti impieghi culinari di questo frutto.
L’amalaki, termine sanscrito, è stato nominato in tanti modi a seconda delle lingue locali e i dialetti: i termini più usati sono amla e indian gooseberry mentre il nome botanico della pianta è Phyllantus emblica.
Per approfondire:
‘Formule d’immortalità’ di Ernesto Iannaccone, Laksmi
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