Tre proposte estive secondo la tradizione indiana. A seguire un articolo completo sul tema.
LIMONE – Secondo l’Ayurveda in questa stagione sarebbe meglio limitare l’assunzione di cibi acidi, ma con un’eccezione: il limone dal gusto aspro/acido possiede quello che in Ayurveda si definisce un’azione Prabhava, ossia speciale, un’azione che trasforma il gusto aspro/acido in dolce nella fase post digestiva (Vipaka), al contrario di quanto avviene a tutti gli alimenti dal gusto acido. Risulta quindi essere estremamente rinfrescante.
ALOE – Anche l’aloe, utile per uso esterno – ottima per le sue proprietà emollienti e rinfrescanti – può essere assunta la mattina come bevanda (succo per uso interno): svolge un’azione pacificante e rinfrescante e dona refrigerio alla pelle applicando direttamente sulla cute il gel che fuoriesce spremendo a freddo una sua foglia.
GHEE – Un altro alimento fortemente consigliato tutto l’anno, ma in particolar modo in questa stagione è il Ghee grta. Si tratta di un prodotto millenario, vero e proprio rimedio farmacologico, nonché gustoso alimento. Possiede molte proprietà, da non confondere col semplice burro chiarificato, oggi così tanto usato, ma così scarso dal punto di vista della qualità nutrizionale. Il Ghee grta, quindi, svolge un’azione, oltre che nutrizionale, anche terapeutica (Austam) poiché ha subito un vero e proprio processo alchemico di preparazione. La chiarificazione del burro vaccino di partenza è solo la fase iniziale di trasformazione; quelle successive (purificazione, alleggerimento, metabolizzazione e arricchimento-medicamento) lo rendono pressoché privo di grassi saturi e di colesterolo, perfettamente digeribile, ma soprattutto in grado di penetrare in profondità nella cellula nutrendola con la sua azione ringiovanente. Si dice infatti sia un alimento Rasajanico, in grado cioè di favorire la salute e la giovinezza. In particolar modo per il periodo estivo è indicato un Ghee grta medicato al Brahami (Bacopa Monnieri), una pianta che contiene dei potenti principi che agiscono efficacemente sul sistema nervoso acquietandolo.
Leggi l’articolo integrale “Ayurveda per la stagione del fuoco” firmato dal terapista ayurvedico Sem Galbiati (www.spazioayurvedico.com). Oppure sfoglia il numero dell’Altra medicina attualmente in edicola:
«La radice etimologica della parola estate deriva dal Sanscrito Aidh che esprime l’idea di ardere. L’estate per tutti è la stagione delle vacanze, nel corso della quale la maggior parte delle persone cerca di rilassarsi in contesti riposanti lontani dallo stress quotidiano. Ciò avviene nella stagione più calda dell’anno.
Le stagioni dell’india
E’ bene ricordare che l’Ayurveda divide le stagioni dell’anno in sei periodi, le prime tre stagioni partono dopo il solstizio invernale e sono la parte dell’inverno più fredda (Schshira), la primavera (Vaasanta) e l’estate calda fino al solstizio d’agosto (Grishma); le altre tre stagioni partono dal periodo a cavallo fra il termine dell’estate e l’autunno caratterizzato da piogge (Varsha), l’autunno (Sharat) e la prima parte dell’inverno (Hemanta).
Nel periodo che intercorre fra Vaasanta e Grishsma il sole è all’apice del suo movimento verso l’emisfero nord (Adana) e di conseguenza è molto vicino alla terra, la sua esposizione è massima e la forza del calore da esso sprigionato si esprime ai massimi livelli. In virtù di ciò abbiamo il riscaldamento dei cinque elementi che compongono il creato; la terra, l’acqua, l’aria e l’etere che per loro natura sono freddi, rispetto all’elemento fuoco che ha energia (Virya) calda.
In un connubio indissolubile che lega l’uomo con la natura, il nostro organismo gode e risponde ai piaceri dei cicli della natura; pensiamo all’azione benefica che la luce solare ha sul sistema endocrino, sulla sintesi della vitamina D e nel fissare il calcio nelle ossa. E’ necessario però prestare attenzione all’equilibrio termico ed idrico perché nella stagione del Fuoco questo risulta essere un fattore determinante da tenere sotto controllo.
I Dosha e l’estate
Molti sanno che in Ayurveda ogni individuo ha una sua costituzione unica ed irripetibile (Prakruti), generata da una diversa composizione del Tri Dosha (combinazione dei cinque elementi), oltre che dalle tre qualità costitutive della natura materiale (Guna), che sono Satwa, Rajas e Tamas, rispettivamente virtù, passione, ignoranza.
Pertanto un individuo con prevalenza costitutiva Kapa cioè con una prevalenza degli elementi terra ed acqua nel suo corpo, ma anche nella sua mente, reagirà, patirà e godrà in maniera diversa degli influssi stagionali estivi, rispetto ad un individuo di natura Vata, una costituzione caratterizzata dagli elementi aria e spazio o ad un individuo di costituzione Pitta i cui elementi strutturali sono il fuoco e l’acqua.
Comprendere innanzi tutto qual è la nostra costituzione è un passo di fondamentale importanza per entrare in sintonia con la naturale evoluzione stagionale.
– Un individuo Kapa-costituzione in generale è corpulento, calmo e riflessivo negli atteggiamenti e quindi godrà degli effetti stimolanti e riscaldanti del sole, come quando la terra esce da un inverno rigido e freddo; ma lo stesso individuo inizierà ad avvertire sul finire dell’estate un maggiore appesantimento causato da un incremento dell’elemento acqua, nel momento in cui si affaccia la parte della stagione più umida, tempo di piogge o venti di scirocco.
– Un individuo Vata-costituzione invece è caratterizzato da freddezza, secchezza e da una personalità dinamica; egli proverà piacere dal caldo portato dal sole e non avrà grossi disagi dei mesi più umidi, trovando forse maggior fastidio nella prima parte dell’estate dove soffiano ancora i venti primaverili che, accentuando l’elemento aria, possono arrecagli qualche squilibrio emotivo.
– La costituzione Pitta Dosha è quella che soffre maggiormente gli effetti dell’arsura. Questa Prakruti è caratterizzata da una temperatura corporea mediamente alta, pelle chiara tendente all’arrossamento e occhi chiari, acuti, ma sensibili, con caratteristiche comportamentali reattive. Il calore del sole porta un forte stimolo all’elemento fuoco che tende ad accumularsi generando irritazioni funzionali come infiammazioni cutanee e gastriche, alterazioni comportamentali come rabbia e gelosia; inoltre, nella fase umida della stagione anche l’elemento acqua tende a squilibrarsi nell’individuo portando pesantezza ed inerzia.
Tutto quanto sopra è valido in via generale, solo uno specialista in medicina ayurvedica può valutare qual è il Dosha prevalente e in che misura si sviluppano gli altri, con quale equilibrio sono distribuiti gli elementi nei singoli Dosha e quali qualità prevalenti identificano gli stessi elementi.
Agni, il fuoco necessario
Detto questo, però, per una semplice azione preventiva legata alla stagionalità, possiamo affidarci all’auto osservazione e all’auto conoscenza per comprendere meglio quale può essere la nostra natura.
La prevenzione per l’Ayurveda assume una funzione importante, evita l’accumulo di tossine che poi si evidenziano nella stagione successiva dove, generalmente, vi è l’aggravamento di quanto immagazzinato nella stagione precedente.
In Ayurveda potremmo assimilare l’elemento fuoco (Agni) all’idea di trasformazione che avviene a livello cellulare, nei processi biochimici del corpo, nello sviluppo delle dinamiche mentali e nel percorso di cambiamento ed evoluzione del karma e quindi dell’anima.
Agni è la declinazione più specifica di Tejas, il fuoco assimilabile al sistema metabolico, che non solo permette l’espletamento della funzione digestiva, la scomposizione dei cinque elementi in sostanze necessarie al funzionamento della vita elaborate dal fegato, ma è anche il processo metabolico presente in tutti e sette i tessuti umani chiamati Dathu (Rasa è il plasma, Rakta è il sangue, Mamsa sono i muscoli, Meda è il grasso, Asthi le ossa, Majja i tessuti nervosi, Shukra è il liquido seminale).
Di conseguenza, essendo Agni un elemento fondamentale per la vita umana, ed essendo intimamente connesso con l’elemento fuoco, nella stagione estiva questo elemento subisce forti stimolazioni. Tutti gli individui, quindi, indipendentemente dalla loro Prakriti, sono fortemente influenzati nelle normali funzioni vitali e pertanto dovrebbero prestare attenzione alle alterazioni che possono manifestarsi. Attuare semplici azioni preventive può compensare possibili disequilibri stagionali.
Il nostro organismo tuttavia è in gradi di regolarsi naturalmente: la calura fa diminuire il nostro fuoco digestivo (Agni) e ciò comporta un aumento dell’evaporazione (sete e sudore) e un calo della vitalità; dal punto di vista delle energie che governano il corpo-mente (Dosha) Vata e Pita vengono incrementati e Kapa risulta in equilibrio.
Pratiche ayurvediche per adattarsi al caldo intenso
Di fatto, il processo di adattamento dell’essere umano rispetto ai cambiamenti dell’universo, come per ogni forma presente in natura, dovrebbe avvenire spontaneamente, ma in una realtà così antropizzata come la nostra, questo processo richiede un aiuto che l’Ayurveda può fornire.
A farci da guida in questo percorso di prevenzione degli effetti dell’eccessiva calura, sarà un principio che invita ad osservare in maniera meticolosa come i Guna, cioè le qualità dei tessuti, della mente e delle emozioni variano a seguito di sollecitazioni esterne; ciò ci indica, oltre che l’anomalia, la linea di cura da seguire che spesso si impronta su basi speculari. Ad esempio, in maniera molto pratica e semplice, se sento asciutta e secca la pelle per converso dovrò reidratarla in profondità per riportarla in equilibrio.
In Ayurveda l’attività preventiva necessaria al mantenimento di una buona salute parte la mattina con una pratica preparatoria della giornata: il Dinacharya prevede la pulizia di tutto il corpo, compresi lingua, denti, naso ed orecchie e la loro unzione con oli adeguati dove necessario; una particolare attenzione stagionale possiamo dedicare agli occhi con la detersione con acqua fresca più volte al giorno, tenendo presente che essi sono la sede di Alochaka Pitta, uno dei subdosha di Pitta appunto sensibile al calore.
Un’azione compresa nel Dinacharya del mattino è l’automassaggio su tutto il corpo (Atmabyangam) che può essere effettuato con olio di cocco od oli ayurvedici pacificanti Pitta Dosha, ossia rinfrescanti e leggeri; l’automassaggio andrebbe effettuato prima di fare una doccia tiepida (non fredda) al mattino. Spesso in estate anche al mattino la nostra pelle è già accaldata e arrossata: è salutare quindi iniziare la giornata frizionando tutto il corpo e la sommità del capo con un olio rinfrescante per regolare l’equilibrio idro-termico; in questo modo si pacifica e nutre Bharajaka Pitta, (subdosha di Pitta legato a tutti i tessuti epiteliali).
Alimentazione ayurvedica per l’estate
L’estate, come abbiamo detto, è la stagione dove sono dominanti gli elementi fuoco (Tejas) e acqua (Jala); da maggio a giugno l’elemento fuoco è predominante; il calore scalda la terra che fa evaporare l’acqua accumulata in inverno e che si rende più disponibile in primavera e fa aumentare notevolmente le temperature. Il clima nel nostro paese si fa più secco in una prima fase (sino alla prima meta di luglio), per poi lasciare il posto ad un caldo più umido e afoso nel mese di agosto.
I frutti della terra che nascono e maturano in questo periodo dell’anno beneficiano della dominanza degli elementi di cui più abbiamo bisogno. Il caldo porta a maturazione i cereali che durante tutto l’inverno e la primavera hanno assorbito le loro qualità dalla terra apportatrice di nutrimento e solidità: verranno immagazzinati per le prossime stagioni quando l’organismo ha più bisogno di questi elementi. La frutta è la più dolce dell’anno ed è pronta per essere mangiata; il sole col suo calore la rende succosa e vitaminica: fragole, ciliegie, nespole e poi pesche, albicocche, susine maturano nella prima parte della stagione per poi lasciare il posto a meloni, angurie, fichi, frutti di bosco e uva, ricchissimi di acqua e sali minerali.
Anche le verdure di questa stagione contengono molti liquidi, vitamine e sali minerali: fave e piselli freschi, spinaci, insalate, cetrioli, pomodori, sedano, basilico, peperoni, melanzane, zucchine, bietole, spinaci, carote, ravanelli e fagiolini sono un’esplosione di colore e sapore.
La natura ci offre quindi tutti i costituenti che servono all’organismo per apportare le giuste sostanze equilibranti di cui abbiamo bisogno.
Come scegliere gli alimenti di stagione
Nella nutrizione ayurvedica, i cibi sono sostanze (Dravya) che possiedono specifiche caratteristiche o qualità e altrettante proprietà (Guna) in grado di svolgere determinate azioni (Karma). Queste sono quelle che possono agire direttamente sul nostro benessere per prevenire, ristabilire un equilibrio o curare.
I gusti (Rasa) delle sostanze e degli alimenti sono in grado di svolgere un’azione diretta sulla propria costituzione fisica (Vata-Pita-Kapa Dosha), soprattutto in funzione del regime stagionale (Rutucharya).
Il gusto è quello che percepiamo in bocca e che attraverso le papille gustative crea un’interconnessione con il nostro cervello che a sua volta manda segnali attraverso il sistema nervoso al sistema endocrino, ormoni ed enzimi andranno a scindere e quindi digerire le sostanze che stiamo introducendo. Ecco perché masticare e assaporare il cibo attiva questo importantissimo meccanismo e agevola la digestione e di conseguenza l’assimilazione del cibo.
La parola Rasa in sanscrito ha molteplici significati: non significa solo gusto del palato, ma anche sapore, gusto, passione per la vita; viene inoltre definito il primo prodotto della trasformazione del cibo nel nostro apparato digerente, come a significare sostanza di primaria importanza.
Anche l’energia degli alimenti (Virya), cioè la potenza delle sostanze, è di fondamentale importanza poiché ci aiuta a equilibrare l’energia dell’organismo; questa può essere fondamentalmente calda o fredda ed è determinata dall’azione che una sostanza o alimento svolge durante la fase digestiva.
I gusti (Rasa) dell’estate
I gusti che agevolano il nostro benessere nella stagione estiva agiscono sul nostro stato fisico e mentale. Secondo l’Ayurveda sono da privilegiare:
– Dolce – Madhura (acqua e terra): di qualità (Guna) pesante e umida, energia fredda (Virya), azione anabolica, nutritiva, calmante.
– Astringente – Kashaya (aria, terra): di qualità pesante e asciutta, energia calda, azione catabolica, curativa, purificante, inibente delle secrezioni.
I gusti controindicati sono:
– Pungente/piccante – Katu (fuoco e aria): di qualità leggera e asciutta, energia molto calda, azione catabolica, digestiva, disintossicante, purificante.
– Salato – Lavana (acqua e fuoco): di qualità pesante e umida, energia moderatamente calda; azione digestiva, stimolante, assorbente.
– Aspro/acido – Amla (fuoco e terra): di qualità leggera e umida, energia calda, azione stimolante e digestiva;
Da assumere in piccole dosi per svolgere un’azione purificante:
– Amaro – Tikta (aria e spazio): di qualità pesante e asciutta, energia molto calda, purificante, tonificante, disintossicante e diuretica.
Consigli in pratica
Si consiglia perciò di assumere cibi dolci e/o astringenti, di qualità leggera e cioè alimenti facilmente digeribili, rinfrescanti e possibilmente liquidi evitando quelli pesanti, elaborati, riscaldanti, speziati o troppo conditi. Meglio assumere frutta e verdura crudi per tutelare l’apporto vitaminico e di sali minerali. Evitare oli e semi oleaginosi che appesantiscono e prolungano la digestione. Utilizzare in alternativa erbe aromatiche rinfrescanti come menta, basilico e coriandolo. Nello specifico:
Cereali: assumere orzo, avena, riso bianco, miglio.
Verdure: lattuga, patate, cetrioli, zucchine, prezzemolo, germogli, ravanelli, sedano. Assumere con moderazione melanzane, peperoni, peperoncini, pomodori, carote, spinaci, fagiolini, piselli, rucola, taccole, scorzonera. Da evitare aglio, cipolla cruda.
Frutta: avocado, mela, fico, mango, melone, fragola, prugna, cocco, anguria, ananas e fragole mature. Da assumere con moderazione albicocca, pesca, ciliegia, lampone.
Legumi: soia (tofu, latte di soia e altri derivati), piselli, fagioli, lenticchie rosse.
Alimenti di provenienza animale: sarebbe meglio evitarne l’assunzione, ma se proprio non si riesce a farne a meno scegliere pollo, tacchino, pesci leggeri e di piccole dimensioni (alici, sgombri, triglie, merluzzi, sogliole…). Da mangiare con moderazione pesci di grandi dimensioni. Da evitare molluschi e crostacei.
Latticini: formaggi freschi, non stagionati, preferibilmente di capra, latticello e muor: questi ultimi sono bevande rinfrescanti a base di yogurt (vedi le ricette qui sotto).
Olio e condimenti: olio di oliva, cocco, soia o girasole, ghee grta; da evitare gli oli di sesamo e girasole.
Spezie: coriandolo, foglie di curry, finocchio, cardamomo, cumino, foglie di Neem, vaniglia e curcuma, zenzero in polvere, origano. Da evitare peperoncino, pepe, assafetida, cayenna, aglio, zenzero fresco, senape, rosmarino, timo.
Primo alimento estivo: l’acqua
L’alimento chiave dell’alimentazione estiva è l’acqua. Assumerne almeno 2,5- 3 litri al giorno in qualsiasi stagione: nella stagione estiva a causa dell’aumentata sudorazione berne almeno 3-4 litri al giorno, meglio se attinta direttamente dal rubinetto dove risulta controllata e bollita per almeno dieci minuti al fine di renderla più leggera e digeribile.
Assumerla a piccoli sorsi e in maniera proporzionale durante tutta la giornata, mai a grandi sorsi e tutta d’un fiato o in grandi quantità poiché più difficile da digerire. Mai troppo fredda, evitare tassativamente bevande liquide con ghiaccio o che sono state in frigorifero: ricordiamoci che la temperature interna del nostro organismo è di 36 gradi e l’acqua ghiacciata provocherebbe uno sbalzo di temperatura troppo repentina per il nostro organismo, in special modo durante i pasti dove è fondamentale mantenere una temperatura costante e tendente al calore. Infatti, le bevande calde sono ottime anche d’estate.
Da evitare tassativamentele bevande gasate o i succhi confezionati poiché (spesso addizionati di zuccheri o edulcoranti) che non dissetano e appesantiscono. Preferire latte di cocco o di mandorle o succo di aloe vera dolcificata all’occorrenza con miele.
Anche caffè, tè e bevande alcoliche sono da limitare, preferendo ad esse tisane e infusi preparati con miscele di erbe e spezie dalle qualità di cui prima come menta, finocchio o coriandolo. Assumere se gradito caffè di cicoria o d’orzo.
Due ricette adatte all’estate
Un paio di bevanda rinfrescanti a base di yogurt:
Il latticello
Una ricetta molto indicata nel periodo estivo è quella del latticello.
Preparazione: si mette in un frullatore o in un contenitore di vetro un bicchiere di yogurt bianco naturale e vaccino, tre bicchieri d’acqua, un pizzico di sale e un pizzico di cumino macinato. Si mescolano energicamente. Il composto così preparato si può assumere durante tutta la giornata. E’ molto rinfrescante e leggero e aiuta a bilanciare il tratto intestinale.
Il Muor
Anche il Muor è yogurt diluito con l’acqua. Le proporzioni sono 1:5/6. Mettere una tazza di yogurt e cinque di acqua in un contenitore, agitare bene e togliere l’eventuale grasso che potrebbe formarsi in superficie; poi aggiungere il succo di mezzo limone e un cucchiaino di sale di miniera. Un’ulteriore variante consiste nell’aggiunta di una tazza di riso ben cotto da lasciare fermentare per tutta una notte a temperatura fra i 25-40°C: filtrare e bere al mattino dopo. Il Muor è rinfrescante, leggero, fresco, digestivo, diuretico. Nutre la flora batterica e combatte la costipazione, i disturbi renali e le emorroidi. Pulisce tutti i canali. Lo possiamo usare anche come lassativo.