Quest’albero imponente e bellissimo è conosciuto da sempre per le sue proprietà terapeutiche e pacificanti. Il segreto è ben riposto nei suoi fiorellini.
La droga si ricava appunto dai fiori gialli del Tiglio, il cui aroma è del tutto particolare, ricco ma nello stesso tempo sottile. Si sposa benissimo con la lavanda, come avviene in una “classica” preparazione consigliata per alleviare stati di nervosismo e iper-eccitazione. Quando non riusciamo a spegnere il cervello e a rilassarci.
La bevanda, da assumere alla sera prima di andare a dormire, si prepara così:
Mettete in una tazza di acqua bollente (per “pizzico” intendiamo la droga vegetale ma vanno bene anche i fiori).
– 2 pizzichi di tiglio
– 2 pizzichi di lavanda
Si può aggiungere:
– 2 pizzichi di maggiorana
– 2 pizzichi di meliloto
Lasciate in infusione per 5 minuti e bevete. Ottimo anche prendersi un bagno al tiglio e alla lavanda. Basta lasciar bollire per 5 minuti le droghe o i fiori in pochi litri d’acqua, che poi si aggiungono all’acqua nella vasca. Il tiglio ha anche un’azione emolliente e anti-catarrale indicata per ottenere sollievo quando siamo raffreddati.
C’è dell’altro:
Al posto della droga possiamo anche usare le miscele di foglie e fiori di tiglio. In commercio è anche reperibile il gemmoderivato, con attività sedativa e ansiolitica, e altri prodotti derivati da questa pianta. Dall’alburno, la parte fibrosa dell’albero subito sotto la corteccia si ricava un altro rimedio per bruciori di stomaco, e affezioni epatiche e intestinali.
Il tiglio è un albero con poche esigenze e molto longevo: alcuni tigli ormai secolari rientrano tra gli “alberi monumentali”, come quello di Macugnaga nel verbanese.
E’ segnalato come albero sacro nelle saghe nordiche mentre in Grecia il tiglio nasce dalla metamorfosi della ninfa Filira, madre del centauro Chirone. Si coglie in questo mito la fama di cui godeva quest’albero presso i Greci: Chirone è infatti il capostipite della medicina. Fu proprio lui ad insegnare l’arte al Dio Asclepio.